La segretaria del Pd Elly Schlein firmerà il referendum lanciato dalla Cgil per abolire il Jobs Act. “Mi sembra una cosa coerente con la storia politica di Elly Schlein – commenta il sindaco di Bergamo Giorgio Gori candidato alle prossime elezioni europee per il Pd a margine della 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord, in corso nella sede Assolombarda a Milano -. Siccome firmare sarebbe totalmente incoerente con la mia storia politica, io sicuramente non firmerò”.
Gori contro l’abolizione del Jobs Act a Futuro Direzione Nord
“Penso che il Jobs Act non abbia in alcun modo aumentato la precarietà che anzi è diminuita negli ultimi dieci anni, sono aumentati i posti di lavoro a tempo indeterminato e si è ridotto il contenzioso sui licenziamenti, ed è rimasta perlopiù inapplicata la parte sulle politiche attive – prosegue -. Quello che bisognerebbe fare è completare l’implementazione del Jobs Act. Poi siccome so che Elly Schlein era addirittura uscita dal Pd per questo non mi aspettavo una scelta diversa, in questo caso ognuno rimane sulla sua idea”.
Ai giornalisti che gli hanno fatto notare come questa decisione della segretaria potrebbe portare una nuova spaccatura nel Pd Gori replica che “è un tema su cui bisognerà anche provare a fare sintesi, io al posto di Landini dove c’è un interesse ad acquisire visibilità, non credo che sia interesse nostro oggi vivere una divisione su un tema di questa importanza”.
Il Pd alle Europee
“Io penso che il Pd farà un buon risultato alle elezioni europee”, prosegue poi Gori, secondo cui l’Europa dopo il voto avrà come sfida principale quella di “natura istituzionale che riguarda, cioè, il suo ruolo e la sua efficacia – conclude -. L’Europa ha fatto tanto, ci ha garantito pace e ha costruito un mercato unico e una moneta comune, ma non nelle condizioni di assumere le decisioni nei modi e nei tempi necessari in uno scenario di forti cambiamenti. Il tema vero sarà come l’Europa farà il salto di qualità che la renderà efficace e utile ai cittadini“.