Spostarsi in città in bicicletta senza temere l’impatto con un mezzo, oppure muoversi in autostrade che garantiscano i più alti standard di sicurezza, ma anche viaggiare in treno senza temere aggressioni. Quello tra mobilità e sicurezza è un binomio inscindibile e con molteplici declinazioni. Se ne è parlato nel corso di “Riflessioni sulla Leadership”, la XXI edizione di Italia Direzione Nord, spin off della rassegna DN, nata per ragionare in modo apartitico e super partes dei temi relativi alla parte produttiva del Paese. L’evento, in corso presso la Fondazione Stelline di Corso Magenta, 61 a Milano, è organizzato da Fondazione Stelline insieme a Inrete con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia, del Comune di Milano e con il contributo di Fondazione Cariplo.
Il panel su mobilità e sicurezza
“Quello di sicurezza è un concetto che va declinato a 360 gradi”, ha affermato Jonathan Lobati, Presidente V Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità Regione Lombardia. “In primo luogo, parliamo della tutela delle persone. Nei giorni scorsi abbiamo provocatoriamente parlato di ‘Carrozze rosa’ per sottolineare questo aspetto. In questo caso la tecnologia aiuta ma non sostituisce gli uomini”, ha proseguito. “L’altra declinazione è quella che riguarda la sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture, per garantire la quale è fondamentale una politica di importanti investimenti”.
L’evento di oggi arriva a pochi giorno dalla decisione del Tar di annullare le misure con cui il Comune di Milano aveva introdotto l’obbligo di sensori per l’angolo cieco per per camion e bus. “In sostanza il Tar ha messo in discussione la competenza: il Comune non ha potere rispetto alla sicurezza sulla strada. Mi sembra un’affermazione singolare”, ha detto Arianna Censi, Assessora alla Mobilità Comune di Milano. Al di là dei casi contingenti, ha aggiunto Censi, “siamo impegnati da tempo a garantire la convivenza dei diversi modi in cui ci si muove nello spazio urbano: a piedi, in bici, con i monopattini, oppure con il trasporto pubblico e infine con l’auto privata. La strada per armonizzare la vita di tutti questi attori è innanzitutto diminuire il numero di atto private che transitano e sostano per la città. È un tema di sicurezza, di ordine e fluidificazioni”, ha aggiunto.
Fattore umano e tecnologia
Per Andrea Gibelli, Presidente FNM, “la sicurezza è un fatto di uomini e tecnologia. Di certo, la presenza di personale può aumentare la sicurezza dei viaggiatori, ma non sempre è sufficiente”. Ecco che la tecnologia aiuta. “In diverse stazioni, per esempio, sono stati collocati help point che, in caso di sospetto pericolo, consentono di attivare telecamere collegate con una centrale operativa. Allo stesso modo, l’intelligenza artificiale a bordo dei treni è in grado di rilevare comportamenti anomali di singoli o gruppi e attivare una risposta mirata”.
Cruciale è anche il tema della sicurezza delle infrastrutture, un tema su cui l’attenzione “dalla tragedia del ponte Morandi ha fatto un salto quantico”, dice Pietro Boiardi, Amministratore Delegato Milano Serravalle. “Oggi si lavora su più fronti, ma la sfida del futuro sono le smart-road, con cui andiamo a cercare il massimo di sinergia tra tecnologia e infrastruttura. L’ultimo step sarà quello dei veicoli con guida autonoma: a quel punto il cervello della rete sarà in contatto con i veicoli e consentirà di completare l’esperienza di mobilità sostenibile, sicura e inclusiva”.
Mobilità e sicurezza nel futuro
“In futuro forse arriveremo alla guida autonoma, ma oggi c’è bisogno di un autista”, precisa a proposito del trasporto pubblico locale, Angelo Costa, Amministratore Delegato Arriva Italia. “Nel 2021 a livello europeo mancavano 7.000 autisti e oggi il numero sarà arrivato a 10.000. Non solo: il 30% degli addetti è sopra i 55 anni, e solo 2% sotto i 25 anni. Ciò significa che stiamo chiedendo un grande sforzo al nostro personale”, aggiunge Costa che propone per le aziende dei trasporti un “rating della sicurezza, che, nelle gare per il trasporto pubblico, assegni punti aggiuntivi alle aziende con livello di sicurezza più alti”.
Tra i temi dell’evento anche quello della sanificazione, che ha assunto particolarmente rilievo con la pandemia. “Abbiamo sviluppato un sistema innovativo a base di detergenti probiotici che sanifica gli ambienti eliminando batteri patogeni e virus”, dice Silvia Grandi, Presidente Copma. “In uno studio fatto con Atm, abbiamo rilevato che la sanificazione con i nostri prodotti riduce i patogeni del 99% su sedili e corrimano e dell’82% nei filtri dell’aria. Sapere che un mezzo è igienico e sicuro credo sia un valore aggiunto”, conclude Grandi.