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Le sfide future dello sviluppo economico a Italia Direzione Nord

Le sfide future dello sviluppo economico a Italia Direzione Nord

Le sfide future dello sviluppo economico per Milano, la Lombardia e l’Italia al centro del dibattito nella 24esima edizione di Italia Direzione Nord, tenutasi il 25 novembre alla Triennale di Milano. Alle 14 nella sala Agorà hanno partecipato al panel “Sviluppo economico: le sfide future” l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, il presidente della Compagnia delle Opere Andrea Dellabianca, il segretario generale di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza Marco Barbieri, il segretario regionale di Confartigianato Lombardia Carlo Piccinato e Laura Bajardelli, steering board member di Fondazione Cariplo e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio Metropolitano di Milano.

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Guidesi: “La Lombardia sia messa nelle stesse condizioni dei suoi competitor”

L’assessore Guidesi si è soffermato sul momento della Regione a livello industriale e produttivo: “Se vogliamo che la Lombardia, come noi vogliamo, continua ad essere la locomotiva d’Italia, noi abbiamo bisogno che la Regione venga messa nelle stesse condizioni dei suoi competitor e collaboratori europei”. Il che vuol dire “avere la stessa capacità di risorse da mettere in campo e di competenze”.  “Allora – ha proseguito – a quel punto noi continueremo anche nei prossimi anni a guidare il paese dal punto di vista economico e dal punto di vista produttivo, se non saremmo messi nelle stesse condizioni degli altri è ovvio che sarà un limite alla competitività della Lombardia”.

E quando la Lombardia “viene limitata a livello competitivo viene limitato tutto il paese, visto che qui si fa un quarto del prodotto interno lordo nazionale”. L’assessore Guidesi è poi tornato sul tema del nucleare, per cui ad oggi “la ricerca è andata avanti, ci sono tante soluzioni innovative”. “Noi, se vogliamo continuare ad essere una delle regioni più manifatturiera del mondo, dobbiamo occuparci della nostra autonomia dal punto di vista energetico” perché “in questi ultimi mesi abbiamo visto soprattutto quanto pesa il costo energetico a livello di competitività e per diventare autonomia dal punto di vista energetico facciamo tutti gli sforzi che servono sulle rinnovabili e continueremo a farli”, ha specificato.

Bajardelli (Fondazione Cariplo): “In Italia tasso di occupazione femminile 11 punti sotto la media UE”

Bajardelli, sul ruolo delle donne, ha commentato: “Abbiamo davanti una grande opportunità. I dati recenti, in linea con quelli di Confcommercio e Confartigianato, mostrano che l’Italia ha un tasso di occupazione femminile 11 punti sotto la media UE ed è il terzo paese per inattività delle donne. Questi numeri possono scoraggiarci, oppure motivarci: aumentare l’occupazione femminile significherebbe +9% di PIL, ma non solo. Le aziende con più donne, soprattutto in ruoli decisionali, ottengono migliori performance. Inoltre, le donne hanno una maggiore sensibilità ambientale e un approccio di lungo periodo. Dove c’è più occupazione femminile, cresce anche il tasso demografico. È cruciale coinvolgere donne e giovani: il 56% dei NEET sotto i 29 anni sono donne. Infine, promuovere la diversità, anche nella scienza, non è solo giusto, ma aumenta il valore aggiunto: come dicono gli inglesi, diversity drives innovation. Una sfida fondamentale per il progresso”

Dellabianca (Compagnia delle Opere): “L’imprenditore deve avere la capacità di intercettare i cambiamenti”

“È giusto che noi comprendiamo appieno quali siano le caratteristiche di un’impresa sostenibile anche dal punto di vista economico – ha commentato Dellabianca -. Le imprese familiari mostrano una maggiore solubilità e una maggiore capacità di export e di credibilità verso il sistema finanziario. Oggi siamo in un territorio dove le politiche per l’economia sostenibile sono messe in atto, e l’imprenditore deve avere la capacità di intercettare i cambiamenti”.

Barbieri (Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza): “Milano continui a combinare tradizione e innovazione”

Per Barbieri “dopo il Covid, Milano ha guadagnato un vantaggio che ha permesso alla città di reggere sul mercato nazionale ed internazionale. Per restare competitiva, una bottega storica a Milano deve saper combinare tradizione e innovazione. La crescita del turismo a Milano dal 2020 ad oggi ha permesso alle attività commerciali di rimanere in piedi nonostante la crisi”.

Piccinato (Confartigianato Lombardia): “Il problema numero uno è la carenza di manodopera specializzata”

“La vera sfida è mantenere questo Paese tra i più grandi paesi industrializzati e di benessere del pianeta. Il problema numero uno per le piccole imprese oggi è la carenza di manodopera specializzata. Se vogliamo portare giovani a lavorare nelle piccole imprese, i contratti di lavoro devono essere più competitivi di quelli dell’industria”, ha concluso Piccinato.