Alain Elkann è uno scrittore e giornalista e in particolare padre di John Elkann. In queste ore è finito nella bufera per aver scritto un articolo in cui ha attaccato giovani ragazzi alla moda molto distanti da un intellettuale da lui rappresentato.
Alain Elkann, chi è il giornalista
Alain Elkann, nato a New York il 23 Marzo del 1950, è un giornalista, scrittore e padre di John Elkann. Sposato dal 1975 al 1981 con Margherita Agnelli, figlia dell’allora presidente della FIAT Gianni. Dal loro matrimonio sono nati tre figli: John, Lapo e Ginevra. Nel 2002 Alain si è risposato con Rosy Greco, da cui si è separato nel 2009. Scrive su La Stampa di Torino, insegna all’Università della Pennsylvania come docente invitato ed è presidente del comitato scientifico della Fondazione Italia USA.
Alain Elkann: qual è il suo articolo che fa discutere
Il “breve racconto d’estate” di Elkann pubblicato su Repubblica ha fatto e sta facendo discutere. Sul treno per Foggia tra i giovani ‘lanzichenecchi'” scritto dal giornalista descrive l’incontro ta un intellettuale e alcuni giovani tatuati e schiavi della moda. In particolare un passaggio ha alimentato le polemiche: “Io indossavo, malgrado il caldo, un vestito molto stazzonato di lino blu e una camicia leggera. Avevo una cartella di cuoio marrone dalla quale ho estratto i giornali: il Financial Times del weekend, New York Times e Robinson, il supplemento culturale di Repubblica. Stavo anche finendo di leggere il secondo volume della Recherche du temps perdu di Proust e in particolare il capitolo ‘Sodoma e Gomorra’ (che sarebbe il titolo del quarto volume… ndr). Ho estratto anche un quaderno su cui scrivo il diario con la mia penna stilografica. Mentre facevo quello, i ragazzi parlavano ad alta voce come fossero i padroni del vagone, assolutamente incuranti di chi stava attorno“.
L’attacco di Conte
Giuseppe Conte è stato uno di quelli che ha attaccato duramente l’articolo di Elkann. “Una domanda per Elkann: ma lei in che mondo vive? Ce lo chiediamo seriamente”, scrive su Facebook l’ex premier. “La vulgata corrente – secondo il leader pentastellato – è che certa sinistra si sia ormai chiusa nel fortino della ztl. Ma qui siamo davvero molto oltre”.
Poi l’attacco: “Non guardi questi ragazzi dall’alto in basso. Abbia la pazienza di poggiare la sua cartellina, le sue letture in lingua originale, provi ad ascoltare questi ragazzi, a scambiare con loro qualche parola. Metta da parte i suoi pregiudizi, il suo stizzito sussiego e si fermi a parlare con loro. Forse, chissà, potrà aiutarci a raccontare meglio il loro mondo, le loro paure, i loro sogni. E mi permetta, i giovani da lei descritti non mi sembrano affatto ‘lanzichenecchi’. Perché loro non hanno nulla a che vedere con i mercenari al servizio di potenti e prevaricatori”.