Chi è Alessandro, ex marito di Beatrice Luzzi. Scopriamo qualche dettaglio in più sulla vita privata e sentimentale dell’ex attrice di Vivere, oggi concorrente del Grande Fratello 2023. Cosa sappiamo sul suo conto?
Chi è Alessandro, ex marito di Beatrice Luzzi: vita privata e carriera
La nota attrice Beatrice Luzzi, volto di Eva Bonelli in Vivere tra il 1999 e il 2001 e oggi concorrente del Grande Fratello 2023, è stata sposata per diversi anni con un uomo di nome Alessandro. L’attrice è una donna molto riservata, per cui non vi sono moltissime informazioni riguardo il suo ex compagno di vita. Beatrice ed Alessandro si incontrano per la prima volta “ormai più che adulti” nel 2007 alla Casa del Cinema di Roma, quando hanno rispettivamente 36 e 38 anni. Tra i due scatta subito la scintilla: tempo un mese e vivono già insieme, sette mesi dopo l’attrice aspetta già un bambino.
La coppia ha cresciuto insieme due figli maschi ed è stata insieme per molti anni prima di allontanarsi: “Siamo stati fin da subito genitori ancor prima e ancor più che coppia. E ad oggi, che non siamo più coppia, siamo ancora devotamente e assolutamente genitori, h24. Non abbiamo mai avuto una baby sitter e purtroppo neanche la disponibilità dei nonni, almeno non come babysitter. Abbiamo l’orgoglio di aver tirato su i nostri figli da soli, speremo ben, condividendo fino in fondo e senza mai cadute questo progetto”. Nel suo video di presentazione per il GF Beatrice ha ammesso che, dopo la fine della sua storia con Alessandro, non è ancora riuscita a ritrovare l’amore: “Non ho mai provato sentimenti di amore, romantici, nei confronti di nessuno. Ora spero che, nella Casa…”.
La separazione nel 2019: “La famiglia non ne ha risentito, ci vediamo sempre”
Nel 2019 qualcosa ormai non funziona più da troppo tempo, Beatrice ed Alessandro decidono quindi di fare un passo indietro: “Dopo alcuni anni di tensioni, per il bene e con la consapevolezza e consenso dei nostri figli decidemmo di allargarci su due case. Ci volle coraggio perchè in quel momento non avevo un lavoro né tantomeno un amante, fu un salto nel buio che mi permise però di risintonizzarmi con il mio io più profondo, con la mia vera natura e di riprendere il mio corso, ritrovando serenità con me stessa e un nuovo percorso professionale”.
Nonostante tutto la famiglia è rimasta unitissima: “Il ménage familiare non ne risentì, anzi. I suoi ritmi con i ragazzi sono rimasti gli stessi, ha le chiavi, entra ed esce da casa quando vuole, li vede tutti i giorni per portarli ai vari sport o per fare i compiti, per passeggiare il cane, aiutarci nelle piccole e grandi cose, e nei weekend talvolta facciamo gite tutti insieme o ci mettiamo, nei pomeriggi invernali, a fare giochi di società a casa. I suoi limiti (i miei limiti) sono rimasti gli stessi ma avendoli distribuiti su due case, c’è più tempo per smaltire frustrazioni e nervosismi. “Una famiglia a due piazze”: per noi funziona”.