Allerta arancione in Emilia Romagna anche nella giornata di lunedì 15 maggio. Sia la Protezione Civile sia la Regione hanno diramato bollettini di criticità per rischi di frane e piene di fiumi che già diversi danno hanno causato.
Allerta arancione in Emilia Romagna: rischi di frane e piene di fiumi
L’allerta meteo in Emilia Romagna continua ad essere annunciata ormai da giorni. I rischi sono sempre gli stessi: frane e piene di fiumi che tanti danni hanno causato. Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato un bollettino di colore arancione per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. Mentre allerta gialla per r piene dei fiumi per le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena, Rimini.
La Regione Emilia ha messo in allarme con un bollettino: “Si prevedono piene sui corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione dovute alle precipitazioni di domenica 14 maggio, in progressivo esaurimento. Nelle aree collinari del settore centro orientale interessate dalle intense precipitazioni dei giorni scorsi, saranno ancora possibili fenomeni franosi su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. Dalla sera-notte di lunedì 15 maggio si prevedono precipitazioni a carattere di rovescio sul settore orientale della regione. Le criticità idrauliche della pianura ferrarese e idrogeologica nell’Appennino centro-orientale della regione sono legate alle numerose vulnerabilità ancora in atto sul territorio”.
Bonaccini nominato Commissario delegato
Dopo lo Stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri, con ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione civile, il presidente Bonaccini è stato nominato Commissario Delegato per la gestione dell’emergenza. “Ora però non bastano nemmeno gli strumenti di protezione civile: per affrontare l’emergenza e avviare gli interventi necessari- sottolinea Bonaccini- è necessario un Decreto-Legge speciale, lo stesso provvedimento che ha visto assegnare alla Regione Marche 400 milioni di euro per l’ultima alluvione. La ricognizione dei danni sia al patrimonio pubblico, che ai privati e alle attività produttive, che vogliamo completare in tempi rapidi, rappresenta un passaggio fondamentale per capire l’effettivo impatto dell’evento calamitoso e ottenere ulteriori risorse finanziarie per affrontare le criticità aperte, accompagnare il ritorno alla normalità delle persone e delle comunità con i risarcimenti dovuti e assicurare tutto il sostegno necessario a cittadini e imprese”.