L’ambasciatore russo negli USA avverte l’Occidente: “Portate l’umanità verso l’Armageddon nucleare”. La risposta del diplomatico Anatoly Antonov agli alti funzionari americani sulla questione delle munizioni all’uranio impoverito: “Dichiarazioni irresponsabili”.
L’ambasciatore russo negli USA all’Occidente: “Portate l’umanità verso l’Armageddon”
L’ambasciatore russo negli USA Anatoly Antonov ha commentato le dichiarazioni degli alti vertici americani sull’utilizzo di munizioni all’uranio impoverito in Ucraina. Lo scorso lunedì il Ministro della Difesa inglese Annabel Goldie aveva infatti annunciato l’invio di tali proiettili a Kiev, allo scopo di affrontare con più efficacia i veicoli corazzati russi. Secondo gli alti funzionari statunitensi, tali armamenti sarebbero utilizzati da decenni e non presentano rischi elevati.
Antonov non è parso affatto soddisfatto da tali rassicurazioni. “I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare.” -avverte il diplomatico- “Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili”. Anche il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha commentato la questione: “I proiettili all’uranio impoverito danneggeranno l’agricoltura in Ucraina. Rappresentano un passo verso una significativa escalation della situazione”.
Cosa c’entra l’uranio impoverito con le armi nucleari?
Secondo molti esperti, le dichiarazioni degli alti vertici russi non sono altro che fumo negli occhi. Le munizioni all’uranio impoverito non hanno, infatti, alcun collegamento con le armi nucleari. Lo ha spiegato lo storico Mirko Campochiari in un’intervista concessa a Fanpage.it: “I proiettili all’uranio impoverito non sono armi nucleari bensì munizioni di tipo cinetico del tipo APFSDS, acronimo che sta per armour piercing fin stabilized discarding sabot. Stiamo parlando di grossi dardi che non contengono carica esplosiva ma sfruttano l’energia cinetica data dal loro stesso moto per penetrare le corazzature dei mezzi nemici“.