Andra e Tatiana Bucci sono due sorelle sopravvissute all’orrore dei campi di concentramento all’epoca del nazismo. Oggi, sono entrambe nonne e testimoniano l’atrocità di quel tempo.
Andra e Tatiana Bucci, oggi: dove vivono
Andra e Tatiana sono nate a Fiume, rispettivamente il 1° luglio 1939 e il 19 settembre 1937. Sono due sorelle italiane di origine ebraica, sono due superstiti dell’Olocausto. Tre anni fa la Rai ha prodotto un cartone animato, il primo mai realizzato in Italia e in Europa sul tema,“La stella di Andra e Tati”, che narra proprio la deportazione, la vita nel campo e infine la liberazione delle sorelle Bucci.
Andra è diminutivo di Alessandra, Tatiana, invece, all’anagrafe è Liliana Bucci. Tatiana Bucci oggi vive in Belgio con il marito, Andra Bucci si trova in California, con le figlie.
Andra e Tatiana Bucci: figli e madre
Sono figlie di Giovanni Bucci, fiumano e cattolico, e Mira Perlow, ebrea. Anche la zia materna, Gisella, ha sposato un cattolico, Eduardo De Simone, e il loro primogenito, Sergio De Simone, cugino di Andra e Tatiana Bucci, sarebbe stato deportato con loro.
La loro madre fu importante quando vennero liberate da Auschwitz: «Sapevamo solo il nostro nome e cognome perché mamma, quando eravamo nel campo, ce lo faceva ripetere spesso. Avevamo dimenticato l’italiano: conoscevamo il tedesco e il ceco. Quando mamma seppe che eravamo in Inghilterra, rimase incredula: per capire se eravamo davvero noi, si ricordò che quando papà non c’era, ogni sera, ci mostrava una foto di loro due insieme che baciavamo per dar loro la buonanotte. La spedì in Inghilterra, ce la mostrarono e subito li riconoscemmo».
La storia delle sorelle sopravvissute ad Auschwitz
Sono due sorelle miracolosamente sopravvissute al campo di concentramento. Andra e Tatiana avevano quattro e sei anni quando sono state deportate nel campo di sterminio di Auschwitz insieme ad una parte della loro famiglia. Hanno trascorso nel campo un periodo che va dal 4 aprile 1944 al 27 gennaio 1945.
Tatiana aveva sei anni e sua sorella Andra quattro, quando i fascisti e i nazisti le catturarono nella casa di Fiume (allora città italiana), per portarle nel campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau in Polonia, con tappa intermedia alla Risiera di San Sabba. Le due bambine sono riuscite a sopravvivere a quell’orrore grazie a una guardiana della “baracca dei bambini” che aveva preso a cuore le loro vite, salvandole dagli esperimenti del dottor Mengele.
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