Andrea Bocelli com’è diventato cieco? Una domanda che molti si pongono ogni volta che il cantante italiano si mostra al pubblico.
Andrea Bocelli com’è diventato cieco: la causa della sua cecità
Andrea Bocelli è nato ipovedente per via di un glaucoma congenito. All’età di sei anni, Bocelli entrò in collegio per apprendere la lettura in Braille, e qualche anno dopo divenne completamente cieco a causa di una pallonata che lo colpì in pieno volto.
Lo stesso Bocelli, in un’intervista a Gente nel 2010, ha spiegato come sia diventato completamente cieco : “Sono sempre stato vivace e incontenibile. Da ragazzino amavo giocare a calcio e un giorno, durante una partita, una pallonata mi colpì proprio sull’occhio destro, l’unico dal quale riuscivo a scorgere la luce e i colori. Tentarono di curarmi attraverso varie operazioni, anche con l’applicazione di sanguisughe, ma non servì”.
Andrea Bocelli: la vita di un grande tenore
Andrea Bocelli, nato a Lajatico(in provincia di Pisa) il 22 settembre 1958, è un tenore e cantante pop italiano. Ha registrato diverse opere e 16 album di musica pop e classica
Bocelli si è laureato in legge, ed ha anche ricevuto una laurea honoris causa in filosofia. Dopo aver lavorato per un anno come assistente in uno studio legale, Bocelli decise di lasciarlo per dedicarsi completamente al canto, prendendo lezioni private. Oggi è il tenore più apprezzato a livello internazionale.
Dopo il primo divorzio, Bocelli incontra Veronica, la sua attuale moglie. Afferma che la sua conoscenza l’ha migliorato moltissimo. Dalla prima moglie ha avuto due figli: Amos (1995) e Matteo (1997). Il 21 marzo 2012 è diventato padre per la terza volta, di una femmina, Virginia.
Insieme all’attuale moglie è molto impegnato nel sociale. Andrea Bocelli ha dato vita nel luglio 2011 alla ABF “Andrea Bocelli Foundation” che opera in prima linea, a livello internazionale, con programmi d’intervento mirati al superamento delle barriere generate da povertà, disabilità, emarginazione sociale poiché come sostiene il suo lo stesso Bocelli «siamo tutti chiamati al mondo per essere felici e tutti abbiamo diritto alla felicità; spesso questo non è possibile a causa di muri messi su da società e comunità inique, a causa di muri tirati su da noi stessi, dalle nostre convinzioni limitanti».