L’Anm risponde a Giorgia Meloni sul caso Delmastro: “Il gip fa il suo mestiere di giudice”. L’Associazione Nazionale Magistrati critica le dichiarazioni della premier sull’imputazione del sottosegretario: “Non è sostituzione del giudice al pm, ma doveroso controllo”.
Anm contro Giorgia Meloni, la risposta sul caso Delmastro: “Il gip fa il suo mestiere”
Continua la polemica a distanza tra il Governo e la magistratura. Salvatore Casciaro, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), ha risposto alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni sull’imputazione coatta ai danni del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. “Non si è trattato di una sostituzione del giudice al pm, ma del doveroso controllo che il giudice esercita sul suo operato.” -spiega Casciaro- “Un giudice che valuta gli elementi di prova e si orienta autonomamente non si sostituisce al pm, ma fa solo il suo mestiere di giudice, con la terzietà che lo contraddistingue“.
L’Anm ha espresso le sue rimostranze anche per quanto riguarda la riforma della Giustizia del Ministro Carlo Nordio, che include la separazione delle carriere: “I giudici applicano quotidianamente e indistintamente per tutti i cittadini la legge processuale, ed è uno stato di cose che non vedo come potrebbe essere destinato a mutare nell’ipotesi di separazione delle carriere. I magistrati sono sempre pronti a fornire in spirito di servizio il proprio contributo tecnico e d’esperienza, oggi come in passato, per riforme che auspichiamo siano veramente all’insegna di processi più celeri per un effettivo miglioramento del servizio”.
Le dichiarazioni della premier: “Questione politica, il giudice non si sostituisca al pm”
La Presidente del Consiglio, al termine del vertice Nato di Vilnius, aveva infatti commentato la vicenda ritenendo l’indagine su Delmastro una scelta di natura politica: “La questione di Delmastro mi ha obiettivamente molto colpita, è una questione politica. Riguarda un esponente del governo in esercizio del suo mandato. Per come la vedo io, il processo di parti e la terzietà del giudice significa che il giudice non dovrebbe sostituirsi al pm. Lo dico perché credo che questo sia il senso delle dichiarazioni del ministero della Giustizia”.