Arrestata la sorella di Ornella Muti: Claudia Rivelli, 71 anni, è accusata di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Nell’immediato l’attrice, sorella della più nota Ornella Miti, si è difesa in modo grossolano dichiarando agli inquirenti di “usare la droga per pulire l’argento”. Poi si è scoperto che la droga era destinata al figlio che si trova a Londra. Insomma, un gesto amorevole di una madre che non vuole far mancare nulla al proprio figlio.
Arrestata la sorella di Ornella Muti: in casa aveva 3 litri di droga
Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti, è stata arrestata con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Durante la perquisizione nella sua casa di Roma sono stati rinvenuti 3 flaconi con un litro ciascuno di Gbl, la droga dello stupro.
Successivamente, è stata portata al Palazzo di giustizia per la convalida del provvedimento davanti al giudice Valentina Valentini. A difenderla in aula è stato l’ex marito, l’avvocato Paolo Leone, figlio dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Dopo l’arresto, la sorella di Ornella Muti si difende: “Uso la droga per pulire l’argento”
Claudia Rivelli si è presentata davanti al giudice con una camicetta gialla in seta e pantaloni beige e si è difesa motivando la presenza dei tre flaconi pieni di droga dello stupro in modo a dir poco grossolano dicendo di ignorare che il liquido nei flaconi fosse stupefacente: «È un prodotto che utilizzo per pulire gli oggetti d’argento di casa».
L’attrice ha poi sostenuto che un flacone doveva spedirlo al figlio Giovanni, che vive e lavora a Londra. Il magistrato, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto il suo ritorno in libertà senza condizionarlo ad alcuna misura restrittiva della libertà personale in virtù del fatto che non aveva precedenti penali. Il pubblico ministero Mario Pesci aveva invece chiesto la detenzione domiciliare.
Arresto di Claudia Rivelli: le indagini durate tre mesi
L’arresto è stato disposto a conclusione di un’inchiesta iniziata tre mesi fa sul traffico di Gbl.
A condurre le indagini, la Polaria dell’aeroporto romano, dove da tempo si seguono le tracce di flaconi della «droga dello stupro» spediti dall’estero. Il pacco, prelevato da un corriere ignaro del contenuto, è stato portato inizialmente nell’abitazione della madre della Rivelli. Da quest’appartamento, un secondo corriere, anche lui all’oscuro del contenuto, il giorno dopo l’ha trasportato nella casa dove abita la sorella di Ornella Muti.
La polizia, a quel punto, ha ottenuto un mandato di perquisizione per l’abitazione della Rivelli, dove è stata rinvenuta la droga dello stupro.
Claudia Rivelli: dopo l’arresto ci sarà il processo
La «droga dello stupro» presenti nei tre flaconi è stata confermata da una consulenza disposta dalla procura prima dell’inizio del processo. La giudice ha domandato all’attrice se fosse il figlio Giovanni a fare uso di stupefacenti. «Lo escludo», ha risposto seccamente la Rivelli. Che ha aggiunto un singolare dettaglio in questa storia: «È stata mia madre a scoprire questi detersivi..».
Dopo la convalida dell’arresto, il processo è stato fissato per febbraio. La Rivelli ha scelto di essere giudicata con rito ordinario