Barbara Balanzoni radiata dall’Ordine dei medici, ecco come risponde la guru dei No-Vax: “Me ne fotto”. La nota influencer non potrà più esercitare la professione di medico. Questo il provvedimento dell’OMCEO di Venezia: “Ha abusato della credibilità derivata dal suo status per millantare teorie pseudo-scientifiche. Ha organizzato una violenta campagna di aggressione contro i colleghi”.
Barbara Balanzoni radiata dall’Ordine dei Medici, l’influencer No-Vax non può più esercitare
Ora è ufficiale, Barbara Balanzoni è stata radiata dall’Ordine dei Medici. Dopo la sospensione per “posizioni antivacciniste” dello scorso gennaio, l’influencer e guru dei No-Vax non potrà più esercitare la professione di medico. Questa la decisione dell’OMCEO di Venezia, resa pubblica qualche ora fa. Da parte sua, Balanzoni ha risposto in maniera molto rozza e diretta alla notizia: “Ovviamente ME NE F…TO di Venezia. Come prima del resto“.
Ovviamente ME NE FOTTO di Venezia. Come prima del resto
— Barbara BalanZoni 🧱 RESISTENZA 🐝 (@barbarab1974) June 27, 2022
Barbara Balanzoni era un medico anestesista rianimatore e ha anche una laurea in giurisprudenza. Negli ultimi anni aveva raggiunto un certo livello di fama a causa della sua feroce attività social, in cui criticava la gestione pandemica e rifiutava i vaccini con toni spesso violenti e insultanti. Anche prima della pandemia era nota per insultare i colleghi e soprattutto gli infermieri, da lei definiti “scimmie”, “ignoranti come capre” e “servi” .
La sua prima sospensione deriva proprio dal suo rifiuto di vaccinarsi. All’epoca la Balanzoni pubblicò un video sul suo canale Youtube in cui dichiarava che avrebbe continuato ad esercitare: “Basta! Quindi, scrivetevelo così non lo dimenticate, io ogni volta che curerò un paziente affetto da qualsiasi malattia, da un brufolo a una patologia gravissima, incluso il Sars-CoV-2, manderò una comunicazione ai Nas e continuerò a farlo indipendentemente da qualsiasi pressione mi arrivi dall’Ordine dei medici, me ne sbatto le palle“.
Il provvedimento dell’OMCEO di Venezia: “Millantava teorie pseudo-scientifiche”
L’OMCEO di Venezia ha pubblicato le motivazioni che hanno portato all’allontanamento di Barbara Balanzoni dall’ordine dei medici. In primis viene considerato l’abuso della sua posizione: “La dottoressa Balanzoni nel suo ruolo di medico ed abusando della credibilità che il suo status professionale le attribuiva ha assunto, con toni estremamente violenti ed aggressivi, una posizione di completo e totale rigetto di TUTTA la gestione pandemica, dalla campagna vaccinale all’utilizzo del green pass”.
L’Ordine inoltre condanna i continui insulti e critiche prive di basi da parte della guru No-Vax contro i colleghi medici: “Ha accolto il dissenso di una minoranza di cittadini e lo ha utilizzato per realizzare in maniera sistematica e violenta una campagna di aggressione verbale contro i colleghi, gli ospedali, il Ministero della Salute ecc. Contro chiunque abbia in questi mesi lavorato per tentare di risolvere l’emergenza sanitaria che tutto il mondo si è trovato a dover combattere con gli stessi strumenti, primo fra tutti la vaccinazione di massa. Ha insultato senza alcun ritegno, usando frasi e parole volgari e scurrili“.
In più, l’OMCEO non ha potuto ignorare la pericolosità delle posizioni antivacciniste dell’anestetista e delle teorie antiscientifiche da lei promosse: “Ha scoraggiato le persone dal recarsi in ospedale, ha minacciato in vario modo i colleghi e continua tuttora a farlo. Ha dichiarato di continuare a lavorare e prescrivere ‘cure anti Covid’ anche dopo essere stata sospesa. Ha istigato i suoi sostenitori alla rivoluzione, ad ‘armarsi’ e a manifestare avanti alla sede dell’Ordine. La Commissione ritiene molto grave il comportamento della collega che non ha semplicemente tentato di portare comuni cittadini al convincimento della sua posizione pseudo-scientifica senza tentare alcun confronto col mondo scientifico, ma ha millantato teorie che ad oggi non sono accreditate in alcun modo e screditato il lavoro dei colleghi che hanno scelto di rimanere nell’alveo della comunità scientifica, minacciandoli in tutti i modi di efferate ritorsioni”.