Barbie bandito in Libano e Kuwait: “Questo film promuove l’omosessualità”. Il successo cinematografico dell’estate 2023 scandalizza i paesi mediorientali: “Contraddice i nostri valori morali e religiosi”.
Barbie bandito in Libano e Kuwait: “Il film promuove l’omosessualità”
Lo stratosferico successo di Barbie ha travolto tutto il mondo, o quasi. Il film di Greta Gerwig sull’iconica bambola Mattel ha messo in allerta le autorità di molti paesi mediorientali, che ritengono i contenuti della pellicola contrari ai loro valori. In alcuni casi l’uscita del film è stata posticipata, per dar modo alla Warner Bros di modificare e censurare il film. Non è stato questo il caso per il Libano e per il Kuwait che hanno invece deciso di bandire Barbie.
A scandalizzare le autorità mediorientali sono i contenuti e messaggi pro-LGBTQ+ presenti nella pellicola. “Questa pellicola straniera promuove l’omosessualità, la trasformazione di genere e contraddice i nostri valori morali e soprattutto religiosi.” -ha spiegato il Ministro della Cultura libanese Mohammad Mourtada– ” Il film mina l’importanza dell’unità familiare e dei sani valori. Barbie promuove anche il rifiuto della paternità, mina e ridicolizza il ruolo della madre e mette in discussione la necessità del matrimonio e della genitorialità”.
Non è la prima volta che il Libano si fa portavoce di posizioni intolleranti nei confronti dell’omosessualità. Nel 2022 il Ministro degli Interni Bassam Mawlawi ha dichiarato: “L’omosessualità è contraria alle abitudini e ai costumi della nostra società e ai principi religiosi. In questo caso le libertà personali non possono essere invocate”. Gli ha fatto eco il segretario del partito sciita Hassan Nasrallah: “L’omosessualità rappresenta un pericolo imminente per il Libano e deve essere affrontata. Per chi compie atti di quel genere devono essere prese misure molto severe. Aggrappiamoci ai valori sani, quelli della famiglia
Uscita posticipata in molti paesi, richieste modifiche a scene e dialoghi
Barbie sarebbe dovuto uscire in molti paesi del Medio Oriente, inclusi Arabia Saudita ed Egitto, lo scorso 19 luglio, ma la data di lancio è stata posticipata prima al 10 agosto e poi al 31 agosto per far fronte alle richieste delle autorità locali. Secondo un articolo di Variety, sarebbero state richieste modifiche e censure di scene e dialoghi accusate di propaganda LGBTQ+ e di promuovere l’emancipazione della donna. È improbabile che tali richieste vengano accolte, per cui è possibile che Barbie venga bandito anche in Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi. Il film era già stato bloccato anche in Vietnam, per motivazioni molto diverse. In una breve scena del film appare infatti una mappa controversa in cui appaiono le rivendicazioni territoriali della Cina nel mare attorno al paese, incluse nella cosiddetta linea dei nove tratti.