Bomba di Kvara è l’ultimo botto illegale che è stato assembrato a Napoli. Negli ultimi anni, sono stati presi i nomi del calciatori partenopei per individuare le botti che fanno sempre tanti incidenti nella notte di San Silvestro.
Bomba di Kvara è l’ultimo tra i fuochi d’artificio illegali a Napoli
La notte di San Silvestro si avvicina così come l’allarme dei fuochi d’artificio illegali. A Napoli ogni anno si inventano nomi particolari per delle vere e proprie “bombe”. L’ultima prende il nome del calciatore georgiano Khvicha Kvaratskhelia. Si tratta di 500 grammi di mix esplosivo illegale e pericoloso. Le ultime, sempre a Napoli, che hanno causato diversi incidenti sono state: la bomba di Careca, quella di Zola, la “bomba Cavani” e la “bomba Higuain”.
Scatta l’allarme
Il primo allarme non è arrivato da Napoli, ma dai carabinieri di Reggio Emilia. Scrivono, i carabinieri di Reggio, che “nonostante le varie ordinanze di divieto per l’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio c’è chi scommette su questo nuovo prodotto, il terribile botto che prende spunto dal nuovo idolo della tifoseria azzurra, Khvicha Kvaratskhelia”.
“La battaglia – precisano dal comando provinciale di Reggio – potrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità”.
“Non esistono fuochi di artificio sicuri, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti”. Fino a veri e propri consigli pratici come “al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia” oppure “accendere i fuochi lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti”.
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