Le bombe a grappolo sono una particolare tipologia di bombe il cui uso è vietato. Vediamo il perchè.
Bombe a grappolo: cosa sono
Le bombe a grappolo sono composte da gas o particelle metalliche, che dopo la prima esplosione, si disperdono in modo rapido e creano una nuova deflagrazione. Inizialmente progettate anche come mine terrestri, tendono a funzionare per la maggior parte all’impatto: la testata, infatti, è composta da gas infiammabile e particelle metalliche. All’esplosione, una prima sostanza si disperde in modo rapido e segue una nuova deflagrazione.
Perchè sono vietate (e perchè Putin le usa)
Le bombe a grappolo secondo quella che è un accordo internazionale raggiunto nel 2008 non dovrebbero essere utilizzate ma diversi paesi come Stati Uniti, Cina e Russia, che non hanno sottoscritto tali accordi, continuano a impiegarle e produrle in tutte le loro forme. Attualmente sono a disposizione negli arsenali di 50 Paesi e vengono utilizzate per colpire concentramenti di truppe, mezzi e altri obiettivi. La Russia e Vladimir Putin dunque, che non hanno sottoscritto questo impegno, si sentono nella possibilità di poterle utilizzare. Oltre alla Russia, Stati Uniti e Cina, non hanno aderito a questo accordi India, Pakistan, Israele, Russia, Brasile, Iran, Libia, Arabia Saudita. L’Italia ha sottoscritto l’accordo nel dicembre 2008, ma lo ha ratificato soltanto il 21 settembre 2011.
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