Cosa sono le bombe molotov e perché si chiamano così? Il comune ordigno artigianale incendiario è uno dei simboli della resistenza civile ucraina. Il Governo di Kiev ha persino diffuso tutorial per insegnare ai cittadini a prepararle. Scopriamo qualche informazione in più sull’origine e il funzionamento delle molotov.
Bombe molotov, che cosa sono?
Le bombe molotov sono ordigni incendiari artigianali, usati spesso durante rivolte, proteste e in operazioni di guerriglia urbana. Si tratta di bottiglie di vetro riempite di un liquido infiammabile, di norma tappate con uno straccio imbevuto di benzina che funge da rudimentale miccia. Una volta infuocato lo straccio, la molotov viene lanciata verso il bersaglio. La bomba si frantuma con l’impatto provocando un piccolo incendio. Per garantire la rottura della bottiglia, di norma il vetro viene inciso con un taglierino.
Le molotov sono state spesso strumento di resistenza civile, ma anche di violenza e terrorismo. Sono usate spesso da chi non ha modo di rifornirsi di armi più efficaci, in quanto semplici da usare e da fabbricare anche con mezzi di fortuna. Nelle ultime settimane sono diventate un simbolo della determinazione dei cittadini ucraini, che si sono difesi dalle forze armate russe a colpi di bombe incendiarie fatte in casa. Lo stesso governo ucraino ha realizzato e diffuso un tutorial su come realizzarle: “Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie Molotov! State attenti e non abbandonate le vostre case!”.
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Perché le bombe molotov si chiamano così? L’ironica origine del nome
L’origine delle bombe molotov non è chiarissima, ma molte fonti collegano il particolare nome dell’ordigno proprio alla resistenza contro i russi. Il nome infatti, non deriva dal creatore dell’ordigno, ma da Vjačeslav Michajlovič Molotov, Ministro degli Esteri dell’Unione Sovietica e Segretario alla Guerra durante il secondo conflitto mondiale e firmatario di un patto di non aggressione con la Germania Nazista.
Uno dei primi usi dell’arma storicamente riportati risale alla guerra civile spagnola, nel 1936. In quell’occasione, i soldati nazionalisti del generale e dittatore Francisco Franco usarono le bombe incendiarie contro i carri armati sovietici T-26. Furono però i finlandesi a coniare il nome “Molotov”, durante l’invasione russa del paese scandinavo nota come Guerra d’Inverno. Il nome era appunto un riferimento al Ministro degli Esteri sovietico e una presa in giro della propaganda russa dell’epoca. La radio di stato sovietica, infatti che i bombardieri russi non lanciassero esplosivi, ma aiuti umanitari e cibo per i cittadini affamati. I finlandesi risposero alla propaganda con ironia, definendo le bombe a grappolo russe “le ceste di pane di Molotov“. Quando poi i soldati e i civili cominciarono a usare le bombe incendiarie contro i mezzi russi, li definirono “Cocktail Molotov“, ovvero “Il drink perfetto da godersi insieme ai suoi pacchi alimentari“.