Carlo Bonomi sull’emergenza caldo, più smart working e cassa integrazione: “Va trattata come il Covid, non si può mettere a rischio la vita per andare a lavoro”. Il Presidente di Confindustria dice la sua sul caldo da record: “Servono soluzioni straordinarie”.
Carlo Bonomi, più smart working e cassa integrazione contro l’emergenza caldo
Il caldo da record che ha colpito l’Italia nelle ultime settimane continua a far discutere anche la politica. Il Governo pare pronto a prendere provvedimenti, con l’ipotesi di un maggior utilizzo dello smart working per prevenire morti da caldo eccessivo. Nell’ultima settimana, infatti, sono già cinque i lavoratori deceduti a causa di malori provocati dalle temperature troppo elevate. Il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi si vede d’accordo con la proposta e, in un’intervista concessa a Start su SkyTG24, ha richiesto soluzioni il prima possibile: “Serve un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19“.
A sua detta vanno prese in considerazione “soluzioni straordinarie”, come durante la pandemia, per tutelare l’intera platea di lavoratori. “Pensare di dover mettere a rischio la propria vita perché si va al lavoro è qualche cosa che devi fa riflettere tutti.” -afferma Bonomi- “Non è un tema solo delle associazioni datoriali, è un tema dei sindacati ed è un tema del governo”. Bonomi spinge per normative che consentano di utilizzare maggiormente lo smart working: “Bisogna allargare di nuovo la possibilità di ricorrere a questa tipologia di lavoro. In modo da consentire ai lavoratori di non spostarsi e rimanere proprio le proprie abitazioni”.
L’appello dei sindacati: “Servono misure di prevenzione per tutelare i lavoratori”
Il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, ha divulgato una nota in cui richiede interventi rapidi a favore dei lavoratori durante l’emergenza caldo. “Le temperature eccezionali di queste giornate ci richiamano alla necessità di introdurre misure di prevenzione mirate a salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori adibiti a ruoli, in particolare all’esterno, particolarmente esposti alle condizioni climatiche.” -spiega Graziani- “Alcune categorie si sono già attivate per introdurre soluzioni adeguate ad arginare i fattori di rischio”.
Il segretario rende noto di aver già preso contatti con il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone affinché contatti le imprese per spingerle a collaborare con i sindacati in cerca di soluzioni. Tra quelle proposte vi sono modifiche all’orario, all’organizzazione del lavoro, al DPI e anche all’attivazione della CIGO per alte temperature. “Auspichiamo che il Ministero si sia già attivato.” -chiude Graziani- “E che ci siano occasioni per monitorare le azioni messe in campo per salvaguardare lavoratori che operano in situazioni eccezionali di rischio”.