Tra le notizie delle ultime ore giunge quella relativa al carcere di Teramo dove c’è stata una rissa tra detenuti. Coinvolti nello scontro uomini albanesi e romani. A rimanere ferito anche un poliziotto, intervenuto per calmare la situazione.
Diverse persone sono state poi portate al pronto soccorso della città.
Rissa tra detenuti nel carcere di Teramo
Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, Lunedì 13 Marzo, il carcere di Teramo ha presentato una rissa che ha visto due fazioni, quella dei romani e quella degli albanesi. La motivazione che ha causato lo scontro non è ancora chiara, ma ha costretto diversi agenti a intervenire per sedare il litigio. Un agente penitenziario, nel tentativo di separere due detenuti, è stato colpito duramente alle spalle con un bastone. Successivamente i carcerati hanno continuato a percuoterlo.
Una volta spenta la rissa, molti dei protagonisti sono stati trasportati al pronto soccorso di Teramo, tra cui anche l’agente colpito. Per fortuna non si registrano casi gravi. A diffondere la notizia è stato il segretario provinciale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Giuseppe Pallini.
Le parole del SAPPE
Il segretario generale del sindacato ha invece mostrato vicinanza per l’agente colpito e tutti i poliziotti coinvolti. Donato Capece ha poi espresso il suo parere:
“Il SAPPE denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”.
Un’autentica denuncia che appare come un rimprovero, nella speranza che le parole del segretario vengano ascoltate.
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