Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato prefetto di Palermo. Nel 1982 morì, insieme alla moglie e all’agente di scorta, in un attentato ordito dalla mafia siciliana. Per quanto riguarda la vita privata di Dalla Chiesa, il generale ha avuto due mogli, entrambe decedute. Vediamo invece chi sono e che cosa fanno oggi i figli.
Chi era Carlo Alberto Dalla Chiesa
Carlo Alberto Dalla Chiesa è nato a Salluzzo, in provincia di Cuneo in Piemonte il 27 settembre 1920. Figlio di un generale dei Carabinieri, entra anche lui nell’Arma durante la seconda guerra mondiale partecipando poi alla resistenza. Nel suo curriculum accademico una laurea in Giurisprudenza e una laurea in Scienza Politiche.
Vita privata di Carlo Alberto Dalla Chiesa
Dora Fabbo, prima moglie
Carlo Alberto Dalla Chiesa ha avuto due mogli. Nel 1946 ha sposato Dora Fabbo e da questo matrimonio sono nati tre figli, Simona Dalla Chiesa, Rita dalla Chiesa e Nando Dalla Chiesa. Nel febbraio 1978 Dora Fabbo Dalla Chiesa è scomparsa a soli 52 anni a causa di un infarto, che l’ha stroncata in casa a Torino. La sua perdita ha lasciato un grande dolore nella sua famiglia. Dopo la sua morte il generale cominciò a scrivere un diario con i suoi pensieri privati: “Sono oltre quaranta giorni che vivo senza quella creatura. Senza un segno da colei alla quale avevo donato, dall’età di 19-20 anni, la mia stessa esistenza”.
Emanuela Setti Carraro, seconda moglie
Dalla Chiesa si è risposato nel 1982 con l’infermiera Emanuela Setti Carraro, che rimase vittima con lui della strage di mafia. Era lei alla guida dell’auto su cui la coppia viaggiava quando venne raggiunta alcune raffiche di Kalashnikov AK-47.
Chi sono i figli di Carlo Alberto Dalla Chiesa
Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha avuto tre figli dal matrimonio con Dora Fabbo: sono Rita, Fernando – detto Nando – e Simona.
Rita Dalla Chiesa
Nata a Casoria il 31 agosto 1947, Rita Dalla Chiesa (che pubblicato su Instagram la foto di famiglia) è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Dopo un esordio televisivo sulle reti Rai, è diventata famosa per aver condotto a lungo il popolare programma Forum targato Mediaset, prima dal 1988 al 1997 poi nuovamente dal 2003 al 2013. Negli anni ’70 si è sposata per la prima volta con Roberto Cirese ed è diventata mamma di Giulia. In seconde nozze è stata sposata con Fabrizio Frizzi dal 1992 al 2002
Nando Dalla Chiesa
Fernando Dalla Chiesa, detto Nando, nato a Firenze il 3 novembre 1949, è uno scrittore, sociologo, politico e accademico italiano. Nel maggio 2021 ha perso la moglie, Emilia Cestelli. “Chi sono? – scrive sul suo blog – Uno che ama impegnarsi, specialmente se sono in gioco la libertà e la giustizia. Ma anche la decenza mentale e morale. Insomma, mi piace la democrazia e ho cercato di darmi da fare per lei in tanti modi, anche se non ho ancora capito se lei me ne sia grata. Sono del PD ma sono soprattutto un democratico senza aggettivi”.
Simona Dalla Chiesa
Nata Firenze il 23 ottobre 1952, è la terza figlia di Dalla Chiesa e della sua prima moglie Dora Fabbo, dopo Rita e Nando. Detta semplicemente Simona coniugata Curti, oggi è una politica italiana. E’ dirigente del Partito Democratico a Catanzaro.
La vita privata di Dalla Chiesa nel racconto dei figli
La vita privata di Dalla Chiesa e quella dei suoi figli non è stata facile a causa del pericoloso lavoro del generale, come hanno raccontato gli stessi fratelli nel documentario “Rivivendo Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Numerose le restrizioni vissute in famiglia e nel privato: non potevano vestirsi in modo particolare, non potevano andare a casa di amici per studiare, erano strettamente e costantemente sorvegliati e il padre cercava di proteggerli in tutti i modi dai pericoli della mafia.
Le battaglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa
Dopo la seconda guerra mondiale e il suo impegno nella Resistenza, Carlo Alberto Dalla Chiesa combatté il banditismo prima in Campania e quindi in Sicilia.
Il generale tra il 1966 e il 1973 fu nuovamente in Sicilia dove, con il grado di colonnello, comandante della Legione Carabinieri di Palermo, iniziò la sua battaglia contro la mafia siciliana: Cosa nostra.
Successivamente, divenne generale di brigata a Torino dal 1973 al 1977 e fu protagonista della lotta contro le Brigate Rosse; su sua proposta venne creato il Nucleo Speciale Antiterrorismo attivo tra il 1974 e il 1976, iniziando un’altra battaglia, quella contro il terrorismo.
Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’attentato del 3 settembre 1982
Il 3 settembre ricorre l’anniversario della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Alle ore 21:15 del 3 settembre 1982, la A112 sulla quale viaggiava il prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il prefetto e la moglie. Nello stesso momento l’auto con a bordo l’autista e agente di scorta, Domenico Russo, che seguiva la vettura del Prefetto, veniva affiancata da una motocicletta, dalla quale partirono altri colpi, che ferirono gravemente Russo, il quale morì dopo dodici giorni all’ospedale di Palermo.
Carlo Alberto Dalla Chiesa: i funerali e la medaglia d’oro
Con la morte del generale inizia un periodo di morti e stragi in Sicilia. La criminalità mafiosa di Cosa Nostra sfida lo Stato. Solo dopo pochi mesi di insediamento il generale Dalla Chiesa fu ucciso. Segno del timore che Cosa Nostra aveva nei confronti del generale che in passato aveva già iniziato ad interferire negli anni precedenti negli affari illeciti della mafia siciliana.
Il giorno dei funerali del generale Dalla Chiesa ci furono pesanti proteste contro le autorità politiche accorse in Sicilia. Vi furono attimi di tensione tra la folla e le autorità, sottoposte a lanci di monetine e insulti al limite dell’aggressione fisica. Solo il Presidente della Repubblica Sandro Pertini venne risparmiato dalla contestazione.
Per i tre omicidi sono stati condannati all’ergastolo come mandanti Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.
Il generale Dalla Chiesa, dopo la sua morte, fu insignito di medaglia d’oro al valore civile alla memoria; la salma è attualmente tumulata nel Cimitero della Villetta, a Parma.