Chi è Carlo Brenner Sgarbi, figlio maggiore di Vittorio Sgarbi. Nato da una relazione tra il critico d’arte e la stilista Patrizia Brenner, ha un rapporto molto complicato con il padre. Cosa sappiamo sul suo conto?
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Chi è Carlo Brenner Sgarbi, figlio di Vittorio Sgarbi: vita privata e lavoro
Nato a Milano nel 1988, Carlo Brenner Sgarbi ha 35 anni ed è il primo figlio del politico e critico d’arte Vittorio Sgarbi. Sua madre era Patrizia Brenner, stilista italiana di origine austriaca morta nel 2002 a causa di una grave forma di leucemia con cui era in lotta da molto tempo. Laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano, Carlo Brenner Sgarbi ha poi concluso la sua formazione alla LUISS di Roma, specializzandosi in Relazioni Internazionali. In passato ha lavorato come giornalista per Il Post e come impiegato alla Banca Intesa San Paolo. Oggi vive e lavora a New York, anche se non è noto in che settore.
Vita privata, il rapporto con il padre: “Sua madre smise di prendere la pillola”
Si sa molto poco circa la vita privata di Carlo Brenner Sgarbi. Il rapporto con suo padre, a quanto pare, non è affatto dei migliori. Sgarbi ha infatti sempre tenuto una certa distanza, disinteressandosi della sua crescita e della sua educazione. La nascita di Carlo non era programmata: “L’ho avuto perché la donna aveva smesso di prendere la pillola senza dirmelo”. Il critico ha ammesso di non essere stato presente nella sua vita se non a livello economico, sostenendolo con 11 milioni di lire al mese: “A dire la verità, speravo di cavarmela con cinque”.
Oggi i rapporti tra i due sono ai minimi termini, con Sgarbi che ha più volte parlato male del figlio, reo di aver osannato troppo sua madre e di aver rifiutato il suo invito a vivere con lui a Roma dopo la morte della donna. “Gli avrei fatto da padre e da madre.” -spiega irritatissimo il critico d’arte a Grazia– “Lui avrebbe avuto una vita bellissima. E invece ha preferito starsene a Varese con un badante. Adesso mi accusa di non essermi imposto. Io non posso impormi con nessuno: sono un uomo libero… Io avrei fatto la mia vita comunque. Non credo nella paternità. I figli sono delle madri. È la natura a dirlo. Una donna per fare un figlio ci mette nove mesi, un uomo dieci minuti…”.