Il caro benzina sta diventando insostenibile e gli autotrasportatori hanno deciso di lanciare l’allarme. Come? Attraverso uno sciopero generale.
Caro benzina, gli autotrasportatori lanciano lo sciopero
Il caro benzina sta mettendo in ginocchio coloro che tutti i giorni, percorrendo le strade d’Italia, trasportano e consegnano merci. Il carburante, infatti, sta per toccare il prezzo di 2,50 euro al litro e in tutta Italia il problema sta esplodendo sempre di più. A partire dal lunedì 14 marzo, infatti, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per protestare contro il caro benzina. Il settore, lo sottolinea Trasportounito, è infatti in ginocchio. “Lo sciopero sarà volontario, ma il messaggio deve arrivare a tutti – ha detto Massimiliano Serra a L’Unione Sarda -. La situazione ormai è insostenibile. Non solo il gasolio che è ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l’aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici. Un salasso continuo ormai arrivato a livelli non più sopportabili“.
Caro benzina, la protesta partita dalla Sardegna
La protesta degli autotrasportatori, questa volta, ha il suo avvio in Sardegna. Un autotrasportatore infatti, lamentandosi per il caro benzina, ha diffuso un audio che in poco tempo è diventato virale. Il messaggio, che molti autotrasportatori sardi hanno ascoltato, proponeva un fermo del settore lungo almeno 15 giorni (al fine di paralizzare l’isola). La notizia è stata smentita nel giro di poco tempo, ma è stata sufficiente la sua divulgazione per scatenare una lunga fila ai supermercati dell’isola.