Caso Orlandi, il Vaticano ha riaperto una nuova indagine per cercare di trovare la verità. Al centro del nuovo fasciscolo c’è anche la sparizione di Mirella Gregori, avvenuta sempre nel 1983. Dopo tanti anni non c’è ancora la parola fine a questi due misteri.
Caso Orlandi, il Vaticano riapre le indagini: le novità
Il Vaticano ha deciso di riaprire le indagini sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, avvenute entrambe nel 1983. Il Promotore di Giustizia vaticano “ha aperto un fascicolo” sul caso di Emanuela Orlandi “anche sulla base delle richieste fatte dalla famiglia in varie sedi”, confermano all’ANSA fonti della sala stampa vaticana.
“Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati”, dice la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, commentando con l’ANSA la notizia della riapertura delle indagini vaticane. Il documentario di Netflix ha fatto troppo rumore e la trasparenza voluta da Papa Francesco ha fatto il modo che almeno si sia aperta di nuovo la ricerca della verità all’interno del Vaticano che analizzerà vecchi e nuove piste.
La reazione della famiglia
“Da tantissimi anni chiediamo una collaborazione per arrivare a una soluzione finale. Che vengono aperte le indagini è una cosa molto positiva, finalmente forse ci potrà essere una collaborazione tra lo stato italiano e lo stato vaticano visto che, poco tempo fa, è stata fatta una proposta per aprire un’inchiesta parlamentare”. Così commenta la notizia Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, a Rainews24. “Mi auguro di essere convocato e di poter verbalizzare. E’ una cosa che chiedo da tantissimo tempo con l’avvocato Laura Sgrò”, spiega Orlandi.
“Voglio andarci con i piedi di piombo – dice -. Sono disponibile e spero di essere ascoltato quanto prima perché nel tempo avrei voluto parlare con loro per i tanti elementi emersi in questi ultimi anni, trovati con l’avvocato Sgrò”. Orlandi aggiunge che “ci sono cose importanti come i messaggi whatsapp del 2014 che mi sono arrivati tra due persone molto vicine a papa Francesco che parlano di documenti di Emanuela, di cose di Emanuela”, spiega. Il fratello della ragazza si augura “si possa arrivare a una soluzione. La verità c’è, sta da qualche parte sta e molte persone la conoscono”.
Il fratello di Emanuela conclude dicendo che “ci sono situazioni mai volutamente approfondite. Forse per la prima volta il Vaticano ha deciso di mettere un punto chiave, di arrivare a una soluzione”.