È in arrivo la riforma del catasto: cosa prevede e quando entra in vigore? La nuova mappatura degli immobili è oggetto di scontro tra il Governo e il centrodestra. Ecco di cosa tratta la nuova legge.
Riforma catasto in arrivo: cosa prevede
La nuova riforma del catasto prevede una serie di modifiche normative e operative, che imposteranno una modernizzazione del sistema di mappatura degli immobili. Si comincerà da un aggiornamento dei dati dell’archivio informatico del catasto. Lo scopo è quello di far emergere immobili e terreni non registrati correttamente e quindi sconosciuti al Fisco, per i quali i proprietari non pagano tasse. La delega prevede nuovi modelli e strumenti per consentire una maggior collaborazione e condivisione di informazioni tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate.
Le informazioni su ogni unità immobiliare verranno integrate con la rivelazione del relativo valore patrimoniale, che si aggiungerebbe al rendita catastale determinata secondo le norme vigenti. Il valore patrimoniale sarà stabilito in base ai valori normali espressi dal mercato, parametro per il quale esisteranno meccanismi di adeguamento. Tale intervento non dovrebbe avere alcun impatto sulle tasse dovute: si continuerà a determinare la base imponibile in base alla rendita catastale. Le unità immobiliari di grande interesse storico o artistico riceveranno importanti sgravi fiscali, calcolati tenendo conto dei costi di manutenzione e conservazione.
Sono previsti cambiamenti anche per le zone censuarie: con i nuovi metodi di individuazione aumenteranno drasticamente. A Milano è previsto un incremento da tre a 41 zone, mentre a Roma si passerà dalle 7 attuali a 233 zone. Inoltre, la superficie degli immobili residenziali non sarà più calcolata in vani catastali ma in metri quadrati. È infine prevista una nuova classificazione degli edifici, divisi in ordinari e speciali.
Quando entra in vigore?
Le nuove informazioni raccolte con le modifiche previste dal catasto saranno rese disponibili “a decorrere dal 1° gennaio 2026“. Il Governo avrà 18 mesi di tempo per emanare i decreti legislativi relativi. Entro un anno e mezzo, quindi, sono attese novità e conferme. Per i nuovi dati catastali, invece, si dovrà aspettare il 2026.