Charlie Hebdo, carrellata di vignette satiriche contro il leader dell’Iran Ali Khamenei. Il giornale francese ha indetto un concorso internazionale a sostegno delle proteste in Iran: “Via i mullah, sosteniamo chi lotta per la libertà”. La reazione furiosa di Teheran: “Atto offensivo e indecente”.
Charlie Hebdo si fa beffe di Khamenei, tutte le vignette satiriche sul leader dell’Iran
Ad otto anni dal tremendo attentato che ha colpito la sua redazione, Charlie Hebdo lancia una stoccata al leader religioso dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Il giornale satirico francese ha mostrato il suo supporto alle proteste che infiammano nel paese con un concorso internazionale in cui artisti da tutto il mondo hanno disegnato vignette irriverenti con protagonista la Guida Suprema del paese. Nel numero del 4 gennaio di Charlie Hebdo, titolato “Mullah, tornate da dove venite”, sono stati pubblicati i 35 migliori disegni tra gli oltre 300 ricevuti fin dall’8 dicembre: “Abbiamo voluto sostenere la lotta degli iraniani che lottano per la loro libertà ridicolizzando questo leader religioso obsoleto e mandandolo nella pattumiera della storia”.
Tra i vincitori c’è anche un vignettista italiano, il casentinese Paolo Lombardi. Il disegno del fumettista ha colpito particolarmente il direttore del giornale, Laurent “Riss” Sourisseau: “È la rivolta delle donne, con disegni che invertono i ruoli: le donne sottomettono i mullah a ciò a cui sono sottoposte. Alcuni sono graficamente interessanti, altri sono divertenti, come quello in cui vediamo una donna che urina su un mullah. È semplice, diretto. Riteniamo che sia davvero un disegno liberatorio”. Le 35 vignette sono disponibili anche sul sito web ufficiale di Charlie Hebdo.
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La reazione di Teheran: “Atto indecente, non mancherà risposta ferma”
I vertici del governo iraniano hanno manifestato ufficialmente la loro indignazione per l’iniziativa del giornale francese. In un duro tweet, il Ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian ha condannato l’attacco ad Ali Khamenei, chiamando in causa persino Macron e il suo governo: “L’atto offensivo e indecente di una testata francese con la pubblicazione di vignette contro l’autorità religiosa e politica che non rimarrà senza una risposta efficace e ferma. Non permetteremo al governo francese di oltrepassare il limite. Ha sicuramente preso la strada sbagliata”. Il primo passo della reazione di Teheran è stata la chiusura dell’IFRI, l’Istituto francese di ricerca in Iran, annunciata oggi con un comunicato del Ministero degli Esteri. Amir-Abdollahian ha inoltre convocato l’ambasciatore francese per discutere delle vignette e delle “azioni oscene” della rivista.