Con l’aumento del rischio di una guerra nucleare cresce anche la richiesta di informazione in merito alle pillole di iodio. Ma che cosa sono? A cosa servono?
Pillole allo iodio: a cosa servono
Le pillole di iodio servono a proteggere preventivamente la tiroide dai danni provocati dalle radiazioni. Mentre in Europa il conflitto tra Russia e Ucraina non accenna a placarsi, e il rischio di guerra nucleare non ancora del tutto scongiurato, i cittadini pensano di correre ai ripari. Quel che è certo, infatti, è che è iniziata una vera e propria corsa all’acquisto delle pillole di iodio (ecco dove), specie dopo i fatti che hanno ufficializzato l’occupazione russa di Chernobyl e della centrale di Zaporizhzhia. Queste pillole, quando usate contro le radiazioni, riescono ad evitare che la tiroide assorba iodio radioattivo e potenzialmente dannoso.
Le pillole di iodio: cosa c’è dentro
Le pillole di iodio, dette anche pillole di ioduro di potassio, sono farmaci utili tendenzialmente usati contro l’ipertiroidismo, ma sono anche (in situazioni di emergenza) antidoti preventivi per proteggere la tiroide da eventuali malattie scaturite dall’esposizione a radiazioni nucleari. Lo ioduro di potassio (simbolo chimico KI) contenuto nella pillola è un sale di iodio stabile che può aiutare a ridurre o bloccare l’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide, proteggendola così da possibili danni in grado di evolvere in tumore.
L’efficacia delle pillole
L’effetto protettivo di una pillola di iodio dura circa 24 ore, motivo per cui l’assunzione non trova applicazione come terapia preventiva in assenza di esplosione atomica o incidente nucleare. Ad ogni modo, prima di assumerla, è sempre bene contattare il proprio medico e non vanno mai assunte di propria iniziativa.