Che cos’è il fringe benefit e perché Giorgia Meloni lo definisce “una sorta di tredicesima”. Il nuovo Decreto Aiuti prevede un’innalzamento del tetto dell’esenzione fiscale per i fringe benefit aziendali. Di cosa si tratta esattamente?
Fringe benefit, che cos’è: perché Giorgia Meloni lo paragona alla tredicesima?
Con l’approvazione del Decreto Aiuti Quater entrano in vigore una serie di nuovi aiuti per far fronte al caro bollette e all’aumento del prezzo di energia e carburante. Nel corso della conferenza stampa dell’11 novembre 2022, la premier Giorgia Meloni ha annunciato anche misure riguardanti i cosiddetti fringe benefit: “C’è una norma che noi interpretiamo a sostegno del pagamento dei prezzi dell’energia e cioè l’estensione dei fringe benefit che il datore può aggiungere in busta paga. È esentasse ed è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette. È una misura importante“. Di cosa si tratta esattamente e perché la Meloni lo paragona ad una tredicesima?
Lo spiega meglio la Ministra del Lavoro Marina Calderone: “Il decreto consentirà entro il 31 di dicembre ai datori di lavoro di poter intervenire per poter sostenere lavoratori e lavoratrici attribuendo loro delle somme a ristoro delle spese per l’energia e altre utenze domestiche. Questo consente di sostenere anche le integrazioni alle tredicesime mensilità che possono aiutare concretamente le famiglie”.
La spiegazione nel dettaglio: cosa cambia, chi ne ha diritto
Con “fringe benefit” si intende una forma di retribuzione che si aggiunge al compenso di alcune categorie di dipendenti. Non è tassato né per i lavoratori, né per l’azienda che lo può dedurre dal proprio reddito imponibile. Sono in genere legati alla mansione svolta dal dipendente e ha lo scopo di aiutarlo a compiere il suo lavoro senza incorrere in spese aggiuntive. Si tratta di un bonus erogabile solo da imprese del settore privato, per cui non è possibile usufruirne nelle pubbliche amministrazioni.
A seconda del tipo di lavoro, un’azienda può fornire un’automobile, un pc, un telefono, un immobile o diversi altri vantaggi, voucher e bonus per rendere meno complicata la vita di un dipendente. Una sorta di “welfare aziendale” che ad esempio, in caso di lavoro in smart working, si potrebbe tradurre nel rimborso di utenze come acqua, gas e luce. Con il nuovo decreto, il tetto di esenzione fiscale per i fringe benefit nel 2022 è alzato fino ai 3mila euro all’anno. Questo innalzamento della soglia permette alle aziende di distribuire quantità di denaro pari più o meno ad una mensilità aggiuntiva.