La foresta rossa di Chernobyl è un’area di circa 4 chilometri situata nell’area compresa in un raggio di 10km dalla centrale nucleare ucraina di Chernobyl. Si tratta di una foresta di pini che, in seguito al disastro nucleare, è stata soprannominata “foresta rossa”. Ma che cos’e la Foresta rossa di Chernobyl di preciso?
Che cos’è la Foresta rossa di Chernobyl?
In seguito al disastro nucleare del 26 aprile 1968, che vide la fuoriuscita in atmosfera di molto materiale radioattivo, la foresta di Chernobyl subì quello che venne poi chiamato un “fallout”. Il motivo? Le piante iniziarono ad assumere sempre più un colore tendente al rosso fino a poi arrivare a morire. Tuttavia la foresta di betulle nelle vicinanze riuscì a sopravvivere e i pioppi riuscirono a mantenersi verdi.
La foresta rossa dopo Chernobyl
Nelle settimane e mesi successivi al disastro, in aree adiacenti, alcuni animali come una mandria di cavalli lasciati su un’isola del fiume Pripyat a 6 km dalla centrale, morirono per danni alla tiroide dopo aver assorbito un alto livello di radiazioni. Successivamente, col calare del livello delle radiazioni, la situazione è un po’ cambiata e l’ecosistema ha iniziato a riprendersi. Al tempo stesso molte specie di animali selvatici e uccelli che non si erano mai state viste precedentemente sono ora riapparse nella zona di evacuazione come ad esempio alce, capriolo, cinghiale, la volpe, la lontra e il lupo. La ragione di questa ripresa della natura, secondo gli studiosi, è legata all’assenza di ogni attività umana con tutte le sue implicazioni (industrializzazione, inquinamento, agricoltura, pesticidi).