Antonello Pisu è il padre di Nicola Pisu, il figlio di Patrizia Mirigliani tra i concorrenti del Grande Fratello VIP 2021. Imprenditore del settore alberghiero, Antonello Pisu ha un rapporto complesso sia con il figlio che con l’ex moglie. Chi è esattamente il padre di Nicola Pisu?
Chi è Antonello Pisu, padre di Nicola Pisu?
Antonello Pisu, padre di Nicola, è un ricco imprenditore trentino che lavora nel settore alberghiero. Al momento vive in Alto Adige, con la sua nuova famiglia. È separato da tempo dalla patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani, che racconta: “Ho protetto sempre la figura del papà di Nicola perché è suo padre. L’ho difesa anche quando era indifendibile. Io e Nicola vivevamo a Roma, lui a Trento, aveva un’altra famiglia, però, non è mai stato così presente in una situazione in cui avrebbe dovuto esserlo”.
Secondo Patrizia Mirigliani, Antonello Pisu è stato un padre molto incostante: “Certe volte lo ha aiutato, certe volte ha lasciato. Io ho aiutato in molti modi Nicola a rendersi indipendente. Ma non era mai costante. L’ultimo lavoretto lo ha fatto in Trentino in un albergo, aiutato dal padre”.
Nicola Pisu, dal bullismo alla tossicodipendenza: “Mi è mancata una figura paterna”
Nicola Pisu ha avuto una vita molto travagliata: da piccolo fu vittima di pesanti atti di bullismo, che lo hanno portato a entrare nel tunnel della droga a 18 anni. L’assenza del padre non lo ha aiutato per nulla e l’unico motivo per cui è riuscito a rialzarsi è stata la presenza della madre che, per impedire che continuasse a farsi del male, lo ha denunciato. Lo ha raccontato il 20 Novembre a Verissimo, ospite di Silvia Toffanin dopo la sua eliminazione dal Grande Fratello VIP: “Al liceo venivo bullizzato perché ero timido. Mi sputavano addosso e mi picchiavano. Tornavo a casa piangendo, ma non avevo il coraggio di dirlo a nessuno. Avevo voglia di scomparire. Pregavo che non mi accadesse niente di grave. Provavo vergogna. A mia mamma ho raccontato tutto questo solo qualche mese fa”.
“Frequentavo persone più grandi di me” -continua Nicola- “Mi era mancata una figura paterna e cercavo dei punti dei rifermento che non avevo. Nella mia fragilità mi sono fatto trascinare. Inizialmente non volevo farlo ma per stare nel gruppo alla fine ci sono cascato. Nel tempo è diventata una dipendenza vera e propria. Stavo tra la vita e la morte. A volte per esasperazione mia mamma mi diceva che avrebbe preferito che morissi piuttosto che essere ucciso dalla droga”.
Nicola ha poi concluso, giustificando la denuncia della madre: “La mamma è sempre la mamma. Dopo questi anni bui, adesso finalmente ci siamo ritrovati. Denunciarmi era l’unico gesto che poteva fare, mi ha salvato. Oggi non ho più tentazioni perché ho toccato così tanto il fondo che solo il pensiero mi agita. Mi sono perso tanti anni di vita”.