Alex Schwazer è un marciatore originario di Bolzano, che ha conquistato l’oro della 50 km alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Chi è Alex Schwazer
Alex Schwazer, nato il 26 dicembre 1984, è un marciatore che ha conquistato l’oro della 50 km alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Tanti i successi sportivi conseguiti, fino alle note vicissitudini per doping: la prima squalifica, di tre anni, dopo la positività durante le Olimpiadi di Londra del 2012, la seconda del 2016, dopo le Olimpiadi di Rio, di 8 anni, a cui ha fatto seguito un ricorso. Il processo lo ha scagionato, ma per la giustizia sportiva resta colpevole.
Il processo per doping e la successiva archiviazione
Alex Schwazer ha vissuto un periodo molto duro, nella sua carriera sportiva, che si è interconnesso con le aule giudiziarie. L’atleta, infatti, era stato squalificato dalle gare con l’accusa di doping fino a che non gli è stata notificata l’archiviazione del procedimento penale per doping. Quest’ultimo, in particolare, era nato alla vigilia dei Giochi di Rio 2016 che gli ha precluso anche di partecipare alle olimpiadi di Tokyo 2020.
Dopo l’archiviazione, Alex ha deciso di provare a tornare alle gare.
L’autobiografia e la serie su Netflix
Nel 2021 l’atleta ha scritto un libro sulla sua vita (Dopo il traguardo) che ha ispirato la docu-serie Il caso Alex Schwazer su Netflix. Nel 2022 ha partecipato a Pechino Express insieme al campione olimpico Bruno Fabbri.
Vita privata
Alex Schwazer è sposato e ha due figli. La moglie si chiama Kathrin Freund e i due stanno insieme dal 2016. Nata a Vitipeno, ha 38 anni ed è un’estetista di professione. Kathrin e Alex vivono a Calice, nel comune di Racines, in Alto Adige ed è rimasta accanto ad Alex negli anni più difficili della sua vita sportiva.
Il periodo di depressione
L’atleta ex campione olimpico di marcia ha rivelato di aver combattuto nella sua vita anche con la depressione dopo la squalifica per l’accusa di doping. “Sono stati anni dove bisognava lottare per dimostrare l’innocenza. Anni impegnativi, difficili, in un ambiente non mio. Il mio ambiente sono le gare, non il tribunale. Se mi sento vittima di un’ingiustizia? Sì. Una cosa è scontare una squalifica avendo delle colpe, come è successo nel 2012, un’altra è scontare una squalifica non avendo delle colpe.
La partecipazione al Grande Fratello
Alex Schwazer, sulla sua decisione di partecipare al reality, ha detto: “Sono sempre speranzoso di poter tornare alle gare e anche questa volta è così – spiega Schwazer – Se sono pronto lo vedremo, però entro al “Grande Fratello con l’obiettivo di raccontare la mia storia e anche per potermi allenare dentro la Casa, in modo che tutti possano vedere cosa vuol dire”. Quindi aggiunge: “A livello psicologico è impegnativo allenarsi su un tapis roulant e non all’aperto, però lo vedo come un ulteriore stimolo”.