Partire dal basso e arrivare in cima. Questo potrebbe essere il motto di Caparezza, rapper che si è formato nota dopo nota. Andiamo a scoprire chi è tra vita privata, dischi e carriera.
Diventato “cantante” per caso, rimasto cantante per scelta.
Caparezza, chi è: la carriera e i dischi
Parlare di Caparezza non è semplice, poiché si tratta di un artista diverso dagli altri. Per il suo modo di pensare la musica, di creare la musica e di vivere la musica. La cosa che più salta all’occhio è che da piccolo voleva diventare un fumettista, divenendo invece un musicista e poi cantante. Tutto cominciò quando era ancora giovane, sotto il nome di Mikimix. A quei tempi l’artista emergente si dedicava a pezzi melodici e minimali, subendo però molte critiche. Successivamente iniziò a farsi sentire, prima come conduttore in televisione (per il programma Segnali di fumo) e in seguito al Festival di Castrocaro e a Sanremo Giovani 1995, tornandoci nel 1997 con il brano “E la notte se ne va”. Nel 1996 pubblicò invece il primo disco, Tengo duro, ritornando al festival sempre tra i giovani. Nel 1997 giunse anche il suo secondo album, dal titolo La mia buona stella, sempre targato Mikimix.
L’anno successivo Mikimix presentò il singolo Vorrei che questo fosse il paradiso, ma dal 1998 al 2000 si rintanò in casa e “scomparve”. Ritornò cambiato, diverso. Capelli folti e ricci accompagnati da pizzetto e un nuovo nome d’arte: Caparezza (“testa riccia” in dialetto molfettese, sua città natale).
Oltre ad aver mutato il suo aspetto fisico, il rapper mise in atto una vera e propria rivoluzione. Da sempre una buona penna, divenne a tutti gli effetti un poeta in rima, capace di ipnotizzare chiunque. Conosciuto già nei primi anni della sua carriera con il pezzo “Fuori dal tunnel” (nel 2003), non ha fatto altro che surfare sul successo e continuare a farsi conoscere e sentire.
In maniera critica e autoironica, oltre a degli spunti di riflessione fuori dal “coro”, se si pensa al rap. Eppure, nota dopo nota, ha continuato a lavorare, a produrre e ad essere apprezzato e, per certi versi, criticato. Il suo percorso musicale ha poi preso il via.
La sua discografia
Di seguito la sua discografia dell’artista:
- Tengo duro (1996, pubblicato come Mikimix)
- La mia buona stella (1997, pubblicato come Mikimix)
- ?! (2000)
- Verità supposte (2003)
- Habemus Capa (2006)
- Le dimensioni del mio caos (2008)
- Il sogno eretico (2011)
- Museica (2014)
- Prisoner 709 (2017)
- Exuvia (2021)
L’ultimo album risale a due anni fa, quando ha forse messo in evidenza una maturità musicale invidiabile, con dei pezzi da brividi, su tutti Campione dei novanta.
Tra le canzoni da ricordare, non si possono non menzionare:
- Vieni a ballare in Puglia (2008)
- China Town (2014)
- Ti fa stare bene (2017)
- Exuvia (2021)
- La scelta (2021)
Queste sono soltanto alcune delle perle dell’artista pugliese.
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La vita privata
Nato il 9 Ottobre 1973, Michele Salvemini (vero nome del cantante) è ormai a tutti gli effetti uno degli artisti più discussi degli ultmi 20 anni. Un “rivoluzionario” che non vuole raccontare di odio e violenza utilizzando un linguaggio volgare, ma ha scelto di parlare di se stesso, con immagini poetiche, ironia, critica e pura arte.
Della sua vita personale non si sa invece moltissimo, visto che lui per primo si dimostra molto riservato. Sembra che sia ancora molto attaccato al suo territorio, tanto da vivere tra Terlizzi e Molfetta, rimanendo così attaccato alle sue radici.
Agnostico e comunista (come lui stesso si è definito), Michele arriva da una famiglia molto umile, qualità che lo ha sempre contraddistingo. Padre operaio e mamma maestra, dopo il diploma commerciale si iscrisse all’Accademia di Comunicazione a Milano, ma la vita accademica gli stava “stretta”. Scelse di lasciare gli studi e fiondarsi nel mondo della musica.
Mai decisione fu più azzeccata.