Claudio Giorlandino è il direttore Sanitario Centri Clinico-Diagnostici Altamedica di Roma. Il dottore, specialista in Ostetricia e Ginecologia, alla trasmissione L’Aria che tira su La7, si è fatto notare per il suo intervento polemico sull’utilità della terza dose del vaccino.
Chi è Claudio Giorlandino: vita privata e carriera
Claudio Giorlandino è nato a Roma il 27 agosto 1954. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli di Roma. Durante il corso di laurea Claudio Giorlandino è stato nominato dal Magnifico Rettore, Allievo praticante interno presso l’Istituto di clinica Ostetrica e Ginecologica per gli anni accademici 1974/75, 1975/76, 1976/77.
Il 15 luglio 1977 consegue il diploma di laurea in Medicina e Chirurgia. Nell’anno accademico 1977/78 viene ammesso a frequentare il corso di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia presso l’istituto di Clinica Ostetrica Ginecologica dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Claudio Giorlandino tra i diversi ruoli è il direttore Sanitario Centri Clinico-Diagnostici Altamedica di Roma, presidente Fondazione Altamedica e docente del “Corso integrativo di Ecografia Ostetrica e Ginecologica” dell’Università Campus Biomedico presso il Main Center Altamedica di Roma.
Claudio Giorlandino: “Terza dose inutile”
Il dottore Giorlandino alla trasmissione L’Aria che tira su La7, della giornalista Myrta Merlino, ha bocciato l’utilità della terza dose del vaccino anti-covid: “Noi abbiamo un vaccino contro un virus che non c’è più cioè quelli che usiamo in Occidente sono tarati soltanto per eccitare anticorpi contro la proteina Spike che muta continuamente. Le varianti sono dovute appunto a questo mutamento. Chi fa un vaccino tradizionale e questo non lo è ha una difesa contro tutte le proteine non soltanto verso questa piccola proteina. È giusto vaccinarsi ma per cose che funzionano. Fare una terza dose di vaccino per un virus che è mutato serve a poco”.
Claudio Giorlandino: “Virus? È mutato”
“Fare una terza dose di vaccino per un virus che è mutato serve a poco”: in studio Giorlandino ribadisce che serve a poco fare una terza dose per una vaccino che è mutato nel corso del tempo.
Per Giorlandino i vaccini in uso attualmente in Italia erano utili nella prima fase ma ora non servono più o servono a poco. Ha citato un grafico con i contagi in Israele: “Guardi che è successo, lo avevano sconfitto, ma quando è ripartito ha dato la stura ai tamponi rapidi che hanno sensibilità del 20-30% non del 90 come scrivono i bugiardini che fino ad aprile 2022 sono autoreferenziali. Questi tamponi rapidi hanno fatto sentire tranquilli e 15 giorni dopo è scoppiata l’infezione”.
Le repliche alla teoria di Claudio Giorlandino
Alle dichiarazioni di Giorlandino corrispondono reazioni sconcertanti degli ospiti in studio e in collegamento.
Il professor Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma, ha contraddetto il collega: “Il vaccino rallenta il tasso di infezione, lo studio di infezione in Israele citato prima è su un campione di poco più di 1 milione di persone e ha dimostrato che dopo 12 giorni dal booster la capacità di infezione si è ridotto di 11,3 volte e di ammalarsi del 19% anche rispetto alla Delta del Covid. Le difese immunitarie si alzano”.
Pronta a controbattere anche l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin in collegamento: “Tutte le agenzie del farmaco, dall’FDA a quelle europee, hanno cominciato a testare la popolazione in Israele e si sono resi conto che nei pazienti più fragili c’era stata una caduta del sistema immunitario e la Delta bucava il vaccino, ma lo sappiamo tanto che dobbiamo portare la mascherina, rispettare le regole e le distanze e lavarci le mani però il tasso di contagio è molto inferiore. Altrimenti staremmo come un anno fa. La terza dose in Israele ha bloccato la quarta ondata. Cosa ci aspetta in futuro? Dopo questo richiamo, faremo un nuovo vaccino per le varianti in corso”.
Davvero una brutta ‘aria’ quella che c’è stata alla trasmissione L’Aria che tira.