Elena Di Cioccio è un’attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana.
Chi è Elena Di Cioccio
Elena Di Cioccio, all’anagrafe Elena Maria Ida Di Cioccio, è un’attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana. Figlia di Franz Di Cioccio, cantante e batterista della PFM, Elena ha iniziato la sua carriera iniziando ad esibirsi come cantante rock nei club milanesi e ha militato in diversi gruppi tra cui una band tributo ai KISS. Ha studiato canto, recitazione, doppiaggio fino a che nel 2001 ha iniziato a lavorare come voce radiofonica nelle emittenti private Radio Lupo Solitario, Rock FM, Radio Parma, Radio Milano Uno e Radio Roma Uno.
In televisione, ha debuttato in televisione come VJ ed autrice sull’emittente musicale All Music con l’unico programma dedicato al mondo del rock’n’roll I Love Rock n Roll, del quale resterà alla guida per quattro edizioni intervistando i grandi nomi della musica rock internazionale.
Esperienza in tv
Nel 2005 inizia la sua collaborazione come inviata del programma Le Iene, dove si fa notare per il suo stile ironico e la sensibilità alternando servizi comici a servizi più impegnati. Nel 2009 le viene affidata la conduzione del programma Scorie su Rai 2. Nel 2011 inizia a lavorare come attrice e diventa protagonista di film come Ci vorrebbe un miracolo di Davide Minnella e della serie TV Squadra mobile in onda su Canale 5. Dall’11 settembre al 23 ottobre 2015 è concorrente del programma Tale e quale show, condotto da Carlo Conti su Rai 1.
Malattia
Elena Di Cioccio, 48 anni, in una intervista rilasciata a Le Iene ha confessato di essere sieropositiva da 21 anni. “Ho l’Hiv, sono una di quelli con l’alone viola – infatti dichiarato – ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa... Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa. Ma una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia. Oggi sono fiera di me, non mi vergogno più”. Ora si è negativizzata; “Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza”.