Chi è Elio Pandolfi, l’attore e doppiatore che si è spento all’età di 95 anni. Prestava la sua voce a Stan Laurel in «Stanlio & Ollio».
Chi è Elio Pandolfi, vita privata tra moglie e figli
Elio Pandolfi è nato a Rom il 17 giugno 1926 e si è spento l’ 11 ottobre 2021 sempre a Roma. Era attore, doppiatore con una voce che ha dato tanto alla radio e al cinema.
La compagna storica dell’artista romano è stata Antonella Steni, nome d’arte di Antonietta Stefanini, che divenne sua moglie. L’attrice è nata a Montefiascone il 3 dicembre 1926, morì a Bologna il 18 gennaio 2016. I due ebbero un solo figlio adottivo: Natale Orioles. Invece l’attrice italiana Claudia Pandolfi nata a Roma il 17 novembre 1974 non è la figlia di Elio Pandolfi.
Elio Pandolfi era il terzo dei quattro figli di Saturno Pandolfi, custode dell’Istituto Tecnico Commerciale «Vincenzo Gioberti», e di Maria Queroli, Elio Pandolfi si era diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma.
La carriera artistica di Elio Pandolfi
L’esordio sul palco a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in «Les malheurs d’Orphée di Milhaud»; nello stesso anno entrò con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma.
Alla radio approdò nel 1949, scritturato da Nino Meloni per la Compagnia del teatro comico musicale di Roma. Dalla fine degli Anni 40 partecipò a trasmissioni di rivista come «La Bisarca» di Garinei e Giovannini (1949-51), «Briscola» di Puntoni e Verde (1949-51), «Giringiro» (1951), «Caccia al tesoro» (1952-54) di Garinei e Giovannini, «La canasta» di Fiorentini, «Rosso e nero» con Corrado (1951-57) e «Campo de’ Fiori», diretto da Giovanni Gigliozzi (1955). Luchino Visconti lo scelse per interpretare il ruolo del cantante castrato nello spettacolo «L’impresario delle Smirne», insieme a Rina Morelli.
Elio Pandolfi e la sua prima passione: la voce
La principale passione di Elio Pandolfi è stata la voce, che parla, interpreta e soprattutto canta, perché, come spiegò lui stesso per la festa dei 90 anni, “chi canta spera sempre, anche se non sa in che cosa e anche a 90 anni, quando la testa funziona ma e’ il corpo che perde qualche colpo”.
Per molti Elio Pandolfi è infatti soprattutto una voce, estremamente versatile, eppure riconoscibilissima, chiara, incisiva e suadente, amata e ascoltata in tante letture alla radio sin dagli anni ’50, quando rimodernò da attore il ruolo del fine dicitore, o quale straordinario doppiatore di innumerevoli star, come cantante passato dalla grande rivista all’operetta sino alla lirica, con “I racconti di Hoffmann” di Offenbach, con direttori quali Peter Maag o Daniel Oren, oltre a impegnativi autori classici contemporanei quali Satie, Poulenc o Pennisi.
Pandolfi ha dato tempo e passione alla radio: ha partecipato al programma di Rai Radio 3 «Hollywood Party» e ha condotto dal 2002 «Di tanti palpiti». Tra il 2004 e il 2005, prodotto da Teatro Il Primo di Arnolfo Petri, si è dedicato all’operetta, interpretando col Maestro Marco Scolastra due recital musicali, «Operetta mon amour» (2004) e «Le Vispe Terese» (2005). Nel 2012 è stato di scena al teatro Manhattan di Roma con lo spettacolo «Letterine per Silvia e altri sogni» scritto e diretto da Paolo Silvestrini. Nel 2016 è stato premiato alla casa del Cinema di Roma, con il Nastro d’argento alla carriera per il documentario a lui stesso dedicato dal titolo «A qualcuno piacerà», diretto da Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis.
Pandolfi: la sua ultima davanti al pubblico e la morte
L’ultima volta in palcoscenico di Pandolfi è stata nel 2019 a Roma in “io mi ricordo” con Riccardo Castagnari e la regia di Paolo Silvestrini.
La morte di Elio Pandolfi è avvenuta a 95 anni nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2021. A dare la notizia della sua dipartita è stata la famiglia, la quale però non ha svelato il motivo del decesso. Oggi lascia il figlio adottivo Natale Orioles. Per sua stessa volontà non si terranno funerali.