Federica Dieni è una deputata calabrese del M5S che è nota nel partito per essere una parlamentare favorevole ad un cambiamento importante del Movimento.
Chi è Federica Dieni
Federica Dieni, nata il 6 marzo 1986, è nata a Reggio Calabria. Diplomata al liceo scientifico, si laurea in giurisprudenza con tesi in diritto amministrativo ottenendo 108/110. Successivamente ha svolto e terminato un master di II livello in “Politiche di pace e cooperazione allo sviluppo nell’area del Mediterraneo” e ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
L’elezione e l’attività in parlamento
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta deputata per il Movimento cinque stelle nella circoscrizione Calabria, e da lì inizia la sua carriera politica. Alle elezioni del 2018 è confermata deputata, ottenendo il seggio trionfando al collegio uninominale battendo l’ex presidente del Consiglio regionale calabrese Francesco Talarico. Ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente del Gruppo parlamentare del M5S dal 14 giugno 2018 sino al gennaio 2020. È stata anche segretario e capogruppo del M5S nel Copasir da luglio 2018 a giugno 2021. Dal 15 giugno 2021 è vicePresidente del Copasir e componente della giunta per il regolamento della Camera dei deputati.
Riguardo alla trasformazione di M5s in partito, in un’intervista rilasciata a Formiche.net, Dieni ha rimarcato che “per un movimento politico che è un pilastro del governo è un bene. La forma fluida funziona finché sei un movimento di opposizione, di rottura. Ora è giusto cambiare approccio, ripartire dai territori, che sono stati un po’ trascurati”.
Copasir, la richiesta di un’audizione di Renzi e Conte
La componente del comitato riferisce le condizioni della delegazione del M5s in merito a quello che viene chiamato il caso Russiagate: “Noi poniamo come condizione che su Barr venga ascoltato prima Renzi e poi di nuovo Conte, che non si rifiuterà di essere audito di nuovo. Noi dovevamo sentire Renzi, anche su altre questioni come l’Arabia Saudita, ma poi è caduto il governo Conte e le cose sono andate per le lunghe, adesso mi auguro che Renzi si faccia ascoltare, perché l’unico organo in cui si possono chiarire queste vicende è il Copasir, di certo non la televisione e gli studi dei talk show”.