Chi è il “macellaio” di Bucha: ha un nome ma addirittura anche un identikit colui che sembra aver seguito da vicino e dato ordine sul massacro dei civili di Bucha.
Chi è il “macellaio” di Bucha: Omurbekov Asanbekovich
Sarebbe stato individuato come boia dei fatti terribili accaduti a Bucha Omurbekov Azatbek Asanbekovich. I reporter e volontari di InformNapalm hanno anche trovato e pubblicato via Telegram i dati del comandante dell’unità, rendendo noto anche l’indirizzo email e il numero di telefono di Asanbekovich. “Siamo riusciti a trovare anche l’indirizzo di casa del boia russo”, hanno scritto gli attivisti di InformNapalm.
Del tenente colonnello 41enne, ritenuto responsabile di più di 400 morti, InformNapalm posta anche la foto e l’indirizzo di casa, un’abitazione nel distretto orientale russo di Khabarovsk. “Siamo particolarmente grati alla nostra fonte in Georgia, Irakli Komaxidze, che sta facendo un lavoro eccezionale nell’Osint (Open source intelligence, ndr)”, precisano i volontari.
Viene diffuso anche l’identikit del “boia”: “Il comandante dell’unità militare 51460, 64° brigata di fucilieri motorizzati, ha gli occhi allungati dei buriati: la più grande minoranza etnica di origine mongola della Siberia, zona da dove l’unità militare è partita per muovere guerra all’Ucraina, esattamente da Knyaze-Volkonskoye, nell’estrema Russia orientale”.
“Tutti i criminali di guerra saranno processati e assicurati alla giustizia per i crimini commessi contro i civili dell’Ucraina“, si legge nella dichiarazione della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina, pubblicata sul suo sito. Così come viene condiviso l’elenco dettagliato di 87pagine con i nomi, i cognomi , il grado militare, la data di nascita e gli estremi del passaporto degli oltre 1.600 soldati russi ritenuti coinvolti nel massacro di Bucha. Truppe che, in parte, rispondono al comandante Asanbekovich.
Strage di Bucha: una tragedia umana
A Bucha, cittadina di 30.000 abitanti satellite di Kiev, le forze ucraine in entrata hanno trovato corpi di civili uccisi gettati per strada ed esecuzioni di persone trovate con le mani legate dietro la schiena. Scene di morte che hanno colpito fortemente il presidente dell’Ucraina Zelensky (che parla infatti di “genocidio”) e i paesi dell’Unione Europea.
Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Respingiamo categoricamente tutte le accuse”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa. Peskov ha sottolineato come siano state trovate segni di “manomissione dei video” e “falsi” nei filmati che le autorità di Kiev hanno presentato pubblicamente come prova del massacro commesso dalla Russia.
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