Mary Elizabeth Truss, nota come Liz Truss, è una politica britannica che era stata scelta come leader conservatrice dopo la caduta di Boris Johnson. Dal settembre 2021 ha ricoperto la carica di ministro degli Esteri ed è diventata la terza donna premier del Regno Unito dopo Teresa May. Dopo soli 44 giorni al governo del Regno Unito, ha deciso di dimettersi come premier giovedì 20 ottobre 2022 e il suo è tra gli incarichi da premier più brevi del Regno Unito.
Truss era stata l’ultima premier a ricevere l’incarico dalla Regina Elisabetta. La nuova crisi arriva dopo le dimissioni dell’ex premier conservatore Boris Johnson.
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Chi è Liz Truss
Dopo Teresa May, ecco Elizabeth Truss. Il Regno Unito, dopo le dimissioni di Boris Johnson, aveva scelto il nuovo leader del partito conservatore, e ancora una volta aveva puntato su una donna. Già segretaria di stato per il commercio internazionale e poi ministro degli esteri, Liz Truss era quindi succeduta al carismatico Boris Johnson, ma è stata costretta a dimettersi dopo soli 44 giorni.
Nata a Oxford nel 1975 da un professore di matematica e un’infermiera, l’ormai ex premier Truss ha frequentato un liceo pubblico a Leeds, nel nord dell’Inghilterra, e ha poi studiato filosofia, politica ed economia all’Università di Oxford, dove per un breve periodo ha fatto parte dei liberaldemocratici centristi e ha chiesto l’abolizione della monarchia. Sposata e con due figlie adolescenti, Truss ha lavorato come economista per il gigante dell’energia Shell e per l’azienda di telecomunicazioni Cable and Wireless, e per un think tank di destra, mentre si è impegnata nella politica conservatrice.
La carriera in politica
Liz Truss ha iniziato la sua carriera politica inizialmente con qualche insuccesso, e solo in un secondo momento è riuscita ad emergere. Truss, infatti, si è candidata due volte senza successo al Parlamento tanto che solo nel 2010, al terzo tentativo, è riuscita ad essere eletta in Parlamento. Al referendum del 2016 sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, Truss si è schierata per il “remain” anche se successivamente ha fatto parte del governo Johnson, fortemente pro-Brexit, prima come segretaria al Commercio e poi agli Esteri.
Da ministra degli esteri ha sostenuto l’Ucraina e le sanzioni occidentali contro la Russia. Ha anche avuto un ruolo di primo piano nel braccio di ferro tra Londra e Bruxelles per gli accordi commerciali post–Brexit.
Il 6 settembre 2022 aveva accettato l’incarico di formare un nuovo governo e aveva dichiarato: “Porterò il paese fuori dalla tempesta”. Una promessa che, però, non è stata in grado di mantenere.