Luca Trapanese è il primo caso in Italia di genitore omosessuale ad adottare una bambina affetta da sindrome di Down. Dal 2018, infatti, è il padre single della piccola Alba: un’immenso gesto d’amore, da parte di un uomo che da sempre ha a cuore la tematica della disabilità. Chi è esattamente Luca Trapanese?
Chi è Luca Trapanese? Carriera
Luca Trapanese ha 44 anni, è nato a Napoli il 14 Gennaio 1977. Appassionato di viaggi e acquerelli, gira il mondo da quando aveva solo quattordici anni, viaggiando soprattutto in India e in Africa. Ha studiato Lettere all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, e ha inoltre una seconda laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Da sempre svolge attività di volontariato in paesi in via di sviluppo con l’Associazione delle suore di Maria Teresa, per la quale ha coordinato tantissimi progetti.
Cattolico praticante, dichiara di essere cresciuto spiritualmente sui treni bianchi per Lourdes, impegno volontario grazie al quale ha creato fortissimi legami con tanti ragazzi disabili. È il fondatore di “A ruota libera Onlus”, associazione benefica creata a Napoli nel 2007 insieme ad Edoardo Salvarese che ha lo scopo di creare progetti e opportunità per le persone affette da disabilità. Esemplari sono il Borgo Sociale, una comunità per ragazzi disabili senza genitori, e la Casa di Matteo, una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni. Luca Trapanese è al momento Assessore al Welfare per il Comune di Napoli e lotta da anni per riformare la legge sulle adozioni.
Vita Privata: l’adozione della piccola Alba
Luca Trapanese è single, cattolico ed omosessuale. Nel 2017, viene contattato per l’affido di una neonata di un mese di vita. La piccola Alba era affetta da sindrome di Down ed era stata abbandonata dalla madre poco dopo la sua nascita. Dopo qualche mese di attesa per una famiglia che si prendesse cura di lei, Luca Trapanese decide di adottarla lui stesso nel 2018. Un passo importantissimo ed un enorme gesto d’amore.
Luca stava già pensando alla paternità da tempo, come racconta a Laura Pasotti per il Redattore Sociale nel 2019, ed ha sempre avuto molto a cuore la tematica della disabilità: “Con il mio compagno stavamo pensando all’adozione o alla maternità surrogata. Quando la relazione è finita, dopo undici anni, ho deciso di andare avanti da solo, perché sentivo un forte desiderio di paternità ed ero pronto a vivere una nuova fase della mia vita”. Trapanese non ha mai avuto alcun dubbio, come racconta a Italiachecambia: “Chi mi conosce sostiene che sono padre da sempre. Effettivamente, ho sentito in ogni attimo con forza il desiderio di paternità e di volere un figlio. Ero anche consapevole di essere pronto per avere un figlio disabile. La disabilità non mi ha mai spaventato, fa parte della mia vita“.
La testimonianza sui social
Luca Trapanese è stato il primo uomo single omosessuale ad adottare una bambina affetta da sindrome di Down in Italia: “Sì, è vero: sono stato effettivamente il primo single, uomo e omosessuale ad adottare qui in Italia e il fatto che io sia gay e che abbia fatto questa scelta dell’adozione, raggiungendo l’obiettivo, all’inizio ha colto di sorpresa diverse persone”. Luca vive insieme ad Alba a Napoli e ha un rapporto meraviglioso con la figlia, documentato sul suo profilo instagram ufficiale. Seguito da oltre 400mila follower, il profilo è pieno di bellissime foto di padre e figlia.
Una scelta consapevole, quella di Trapanese, che racconta la sua vita per creare una testimonianza che aiuti a superare i pregiudizi su disabilità e omosessualità: “La mia decisione di essere molto presente sui social network ha il preciso scopo di raccontare e mostrare la mia e la nostra vita, di testimoniare che la mia è una famiglia a tutti gli effetti e non c’è nulla di strano in quello che facciamo. Alba e io abbiamo una vita comune a moltissime altre persone. Io sono un genitore come tutte e tutti gli altri: commetto gli errori e vivo le paure e le preoccupazioni, gli entusiasmi e le stanchezze, che provano tutti coloro che vivono l’esperienza della genitorialità. Alba è una bambina come le altre, avere un figlio disabile non è affatto una disgrazia, può essere una bellissima opportunità di crescita e di evoluzione personale“.