Pietrangelo Buttafuoco è un giornalista siciliano, conosciuto anche per le sue apparizioni in tv.
Chi è Pietrangelo Buttafuoco
Pietrangelo Buttafuoco è un giornalista e scrittore italiano nato a Catania nel 1963. Laureatosi in Filosofia, ha intrapreso la carriera giornalistica scrivendo per Il Secolo d’Italia; successivamente, ha collaborato con testate quali L’Italia settimanale (di cui è stato direttore nel 1996), Il Giornale, Il Foglio e Panorama. È stato in carriera anche finalista al Premio Campiello con Le uova del drago (2005) e ad oggi scrive per i quotidiani la Repubblica e Il Foglio.
Politica
Buttafuoco per un periodo è stato membro di MSI e AN. Dirigente nazionale del Fronte della Gioventù, dal 1991 è componente del Comitato centrale del Movimento Sociale Italiano e poi, dal congresso di Fiuggi del gennaio 1995, è componente dell’Assemblea nazionale di Alleanza Nazionale, fino al 2003.
Per questo suo percorso politico, è considerato un intellettuale “molto vicino alla destra” rappresentata in primis dalla premier Giorgia Meloni.
Libri
Tra le altre pubblicazioni si ricordano: L’ultima del diavolo (2008), Fimmini (2009), Il Lupo e la Luna (2011), Fuochi (2012), Il dolore pazzo dell’amore (2013), entrambe nel 2014, Buttanissima Sicilia e I cinque funerali della signora Göring, Il feroce saracino (2015), entrambi nel 2016, Le uova del drago e La notte tu mi fai impazzire, tutti nel 2017, I baci sono definitivi, Strabuttanissima Sicilia e L’insoluto. Piccolo dizionario biografico per ricordare l’Italia di oggi (con S. Nazzaro), Salvini e/o Mussolini (2020) e Sono cose che passano (2021).
Tv
Da giugno a settembre 2007 ha condotto su LA7, in coppia con Alessandra Sardoni, la trasmissione Otto e mezzo, nella sostituzione estiva dei conduttori Giuliano Ferrara e Ritanna Armen.
La nomina come presidente della Biennale di Venezia
Nell’ottobre 2023 Pietrangelo Buttafuoco è stato designato da ministro della cultura del governo di Giorgia Meloni Gennaro Sangiuliano come presidente della Fondazione La Biennale di Venezia. Una nomina che ha fatto esultare la destra meloniana. “È stato infranto un altro tetto di cristallo – ha infatti annunciato in una nota Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia – spesso la Fondazione La Biennale è stata considerata dalla sinistra un feudo in cui collocare amici e accoliti. Buttafuoco, finalmente, afferma un cambio di passo che il governo Meloni vuole imprimere in ogni sede culturale e sociale della nazione: solo personalità scelte per lo spessore, la competenza e l’autorevolezza. A Buttafuoco vanno le mie vive congratulazioni ed i miei migliori auguri di buon lavoro”, conclude.