Chi è Sara Viva Sorge, l’infermiera morta tragicamente in un incidente d’auto dopo due giorni di turni massacranti. La giovane donna si è schiantata contro un palo la notte del 15 Febbraio. L’ultimo messaggio al suo fidanzato: “Sono stanca morta”.
Chi è Sara Viva Sorge, infermiera morta in un incidente dopo due turni di notte consecutivi
La morte di Sara Viva Sorge ha riacceso la rabbia dei sindacati, che continuano a denunciare gli orari massacranti a cui sono sottoposti gli operatori sanitari. L’infermiera 27enne è morta a Brindisi all’alba del 15 Febbraio, vittima di un incidente d’auto con la sua Renault Twingo bianca. “Ho finito ora, sono stanca morta” questo l’ultimo messaggio inviato al fidanzato, Andrea, prima di morire. Era reduce da due turni di notte consecutivi al centro di recupero «San Raffaele» di Ceglie Messapica, dove lavorava da appena venti giorni. Secondo La Stampa, Sara si era lamentata del doppio turno il giorno prima, con un messaggio vocale mandato a un’amica: “Secondo te è normale? Oggi smonto e devo fare pure la notte”.
Di ritorno dal lavoro, attorno alle 6 e 40, la giovane donna ha perso il controllo dell’auto tra San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, andando a schiantarsi contro un palo. Il padre non l’ha vista tornare a casa e, in allarme, è uscito a cercarla, trovando l’auto distrutta sul lato della strada. Purtroppo non c’era più nulla da fare. Secondo gli inquirenti, la causa più probabile dello schianto è un colpo di sonno.
Il fidanzato Andrea è distrutto: “Le avevo comprato l’anello. Non è umano lavorare così”
Il fidanzato di Sara Viva Sorge, Andrea, è un’altra vittima della tragedia. Intervistato da La Stampa, ha confessato che la giovane infermiera si era spesso lamentata dei ritmi infernali a cui era sottoposta: “In una settimana faceva anche due notti consecutive. Oppure il doppio turno, dal pomeriggio alla notte e cioè 17 ore di fila. Senza mai fermarsi o sedersi. A volte non aveva neanche il tempo di scrivermi. Non è umano. Ero molto preoccupato, anche quando si metteva per strada. Ultimamente, mentre mi raccontava dei turni, le dissi di non andare. Ma non poteva perché era arrivata da poco”. I funerali della ragazza hanno avuto luogo il 16 Febbraio, nella chiesa Immacolata Concezione di San Vito dei Normanni. Durante la cerimonia, il fidanzato ha rilasciato un’altra dichiarazione struggente: “Le avevo comprato un anello, adesso è nella bara con lei“.
Le proteste dei sindacati: “È incomprensibile un turno di lavoro così lungo”
Le proteste dei sindacati non si sono fatte attendere. Chiara Cleopazzo e Luciano Quarta, membri rispettivamente della Fp Cgil Brindisi e Sportello Salute Sicurezza Cgil Brindisi, hanno condannato duramente le pratiche che hanno portato alla morte di Sara Viva Sorge. “Aveva fatto due notti consecutive dopo un turno settimanale piuttosto impegnativo dato il carico di lavoro a cui vengono sottoposti i dipendenti della struttura.” -hanno spiegato i sindacalisti- “Questa volta non si è trattato di un infortunio in un cantiere o dentro una fabbrica, ma come si dice in gergo, di un infortunio in itinere. Non per questo è meno grave e non solleva interrogativi su una lavoratrice assunta da poco e subito gettata nel mezzo di una situazione lavorativa complicata. Spesso per una unità lavorativa si arriva a gestire dieci degenti con un carico di lavoro al limite, per questo è incomprensibile un turno di lavoro lungo e con due notti consecutive, questo sicuramente non può consentire il recupero psicofisico dovuto”.