Sasha Skochilenko è un’artista russa, pacifista per definizione, finita in carcere per aver protestato contro la guerra in Ucraina. Ma quali sono le sue condizioni?
Chi è Sasha Skochilenko
Sasha Skochilenko, musicista di San Pietroburgo di 31 anni, è stata posta dall’11 aprile 2022 in detenzione precautelare per aver protestato contro la guerra in Ucraina. Il motivo? Ha sostituito il cartellino del prezzo di un supermercato con un testo sul raid russo a Mariupol. A fronte di questa azione pacifista però, che chiedeva il cessate il fuoco e la fine delle ostilità, Sasha rischia da cinque a 10 anni di carcere in base alla legge sul discredito delle forze armate (che in Russia è stata approvata lo scorso 4 marzo). L’artista, aderendo ad un’iniziativa lanciata dal Movimento femminista, aveva voluto manifestare la sua contrarietà contro l’offensiva militare russa. La ragazza pacifista è nota anche per aver disegnato e diffuso varie cartoline con messaggi come “L’amore è più forte della guerra e della morte” e “La vita umana non ha prezzo”.
La lettera dal carcere
In una lettera scritta dal carcere, Skokilenko ha detto di non voler mollare la sua battaglia pacifista ribadendo che “non importa che cosa cercheranno di fare con me i miei accusatori, non importa come cercheranno di calpestarmi nel fango, umiliarmi, mettermi nelle condizioni più disumane, tirerò fuori la parte più luminosa, più incredibile e più bella da questa esperienza”.
Le sue condizioni: come sta?
Le condizioni dell’artista, attualmente in carcere, si starebbero però aggravando. La ragazza, infatti, soffre di celiachia e, nonostante i ripetuti appelli di parenti e amici, le autorità carcerarie non le avrebbero garantito una dieta “gluten free”. Da quanto trapela il servizio federale carcerario russo (Fsin) ha fatto sapere che le regole attuali “non prevedono pasti separati o individuali per chi ha bisogno di cibo senza glutine”, ma che “non è vietata la spedizione di cibo gluten-free”. I pacchi che hanno provato a inviarle i suoi sostenitori, però, sono stati rispediti al mittente e l’artista si ritroverebbe costretta a dover rifiutare il cibo.