Shmuel Peleg è il nonno di Eitan Biran, il bimbo di 6 anni unico sopravvissuto al disastro della funivia del Mottarone. Su di lui la procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona, poiché il nonno, senza l’autorizzazione del suo tutore legale, ha portato il piccolo a Tel Aviv con un jet privato. Ma cosa si sa del nonno di Eitan? Chi è Shmuel Peleg?
Ecco chi è Shmuel Peleg, il nonno condannato per maltrattamenti
Shmuel Peleg è il nonno materno di Eitan Biran, unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone. Ha 53 anni ed “è stato condannato per maltrattamenti nei confronti della ex moglie”, secondo quanto dichiarato in questi giorni dalla zia paterna Aya, tutrice legale del bambino. Nondimeno, da quando il piccolo era rimasto orfano, aveva deciso di trasferirsi da Israele a Pavia, per stargli vicino. Eitan, infatti, è cresciuto in Italia, mentre a Tel Aviv trascorreva solo le vacanze estive.
Così come accordato con il giudice, il nonno andava a trovare il nipote ogni sabato mattina presso l’abitazione della zia Aya. Ma sabato 11 settembre le cose vanno diversamente. Il nonno preleva il piccolo con la promessa di portarlo a comprare dei giocattoli, per poi riaccompagnarlo a casa in serata, intorno alle 18. Ma, una volta in auto, si dirige verso la Svizzera.
Shmuel Peleg nei servizi segreti porta via Eitan in jet privato
Shmuel Peleg in passato ha lavorato nella compagnia aerea israeliana Elal, è stato militare e forse impiegato nei servizi segreti. Sul come sia riuscito nella sua impresa, che assume le tinte di un sequestro di persona, però ci sono ancora molti interrogativi.
Secondo le ricostruzioni, è dunque a Lugano che giungono Eitan e il nonno dopo il viaggio in macchina. All’aeroporto un jet privato li attende, al cui imbarco non si sa chi abbia controllato i passaporti. Quello del piccolo, al momento di salire a bordo, è in possesso, illegittimamente, del nonno, che avrebbe dovuto riconsegnarlo a fine agosto, come decretato dal giudice tutelare. Quest’ultimo, inoltre, ha disposto il divieto di espatrio per Eitan, che Shmuel Peleg infrange.
Alle 18:25, come riporta il Corriere della Sera, il jet con a bordo Eitan atterra all’aeroporto internazionale di Tel Aviv. Poco dopo, Shmuel Peleg invia un messaggio alla zia tutrice: “Il bambino è tornato a casa“. Il piccolo, infatti, dopo aver perso la mamma, il papà e il fratellino nella tragedia del Mottarone, è stato per qualche mese conteso dalle due famiglie. Anche su quale scuola avrebbe dovuto frequentare, i parenti erano in disaccordo. Secondo la zia Aya, Eitan sarebbe dovuto restare a Pavia, dove è cresciuto, andando lì a scuola. Mentre per i parenti di Tel Aviv avrebbe dovuto frequentare gli istituti israeliani. Per ora sembra che la “linea” del nonno Shmuel Peleg abbia avuto la meglio, anche se la procura di Pavia ha iscritto il suo nome nei fascicoli, aprendo un’inchiesta per sequestro di persona.
Eitan tornerà in Italia, lo dice il Tribunale
Il piccolo Eitan deve tornare in Italia. A deciderlo è la giudice Iris Ilotovich-Segal, che ha scritto nella sentenza: “Il nonno ha allontanato illecitamente il bambino dal suo luogo di residenza abituale, violando i diritti di custodia della zia del minore“.
“Tutto ciò che chiediamo ora è che Eitan ritorni presto a casa sua, dai suoi amici a scuola e dalla sua famiglia, e soprattutto nelle strutture terapeutiche ed educative di cui ha disperatamente bisogno. Pur accogliendo con favore la sentenza della giudice, in questa vicenda non c’è vincitore né perdente. C’è solo Eitan“, hanno dichiarato i legali della famiglia Biran, Shmuel Moran e Avi Chimi.
Non si sa se il bambino dovrà fare immediatamente ritorno in Italia o se si attenderà un possibile ricorso al Tribunale distrettuale di Tel Aviv. Intanto La corte ha stabilito che a pagare le spese legali sarà proprio il nonno di Eian, Shmuel Peleg, per un importo di circa 20.000 euro.
Photo credit: Facebook / Amit Biran, padre di Eitan