Chi è Tay Calenda, figlia di Carlo Calenda? Come mai si trova in Ucraina? L’europarlamentare e segretario di Azione ha rivelato di aver scoperto la destinazione della figlia solo sui social: “L’abbiamo cresciuta un po’ troppo indipendente”.
Chi è Tay Calenda, figlia di Carlo Calenda e fotoreporter in Ucraina
Tay Calenda è la prima figlia dell’europarlamentare e segretario di Azione Carlo Calenda. Il politico l’ha avuta a soli 16 anni, da una relazione con la segretaria del marito di sua madre, il produttore Riccardo Tozzi. Negli ultimi giorni un tweet dell’europarlamentare ha fatto il giro del web, in cui annunciava la sua sorpresa nel venire a sapere che Tay era diretta in Ucraina: “Vedi a cosa servono i social? A scoprire che tua figlia è diretta al confine ucraino. È che l’abbiamo cresciuta un tantino troppo indipendente”. Tay Calenda è infatti una nota fotoreporter professionista, in viaggio al confine tra Polonia e Ucraina per documentare le conseguenze del conflitto.
Vedi a cosa servono i social? A scoprire che tua figlia è diretta al confine ucraino. È che l’abbiamo cresciuta un tantino troppo indipendente. https://t.co/FRGWtXFQx8
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 10, 2022
Tay Calenda ha 31 anni e vive a Parigi, dove da anni è in prima linea per documentare proteste e manifestazioni su suolo francese, condividendo i suoi scatti sul suo profilo Instagram e sul suo profilo Twitter. Nel 2020 fu infatti coinvolta in alcuni scontri, beccandosi una manganellata allo zigomo dalla polizia, come spiega in un’intervista al Corriere della Sera: “Era una protesta per la libertà di stampa contro la stretta del governo. Stavo scattando foto, mi caddero gli occhialini antigas, non vidi più niente, finii in mezzo a una carica e arrivò il colpo. Fu un errore mio, la polizia stava facendo il suo lavoro”.
Tay Calenda: “Non sono reporter di guerra, resto al confine.”
Tay Calenda ha rassicurato subito la famiglia, dichiarando che non ha intenzione di recarsi nel bel mezzo del conflitto. “Ho giurato che mi fermo al confine.” -ha spiegato la fotografa in un’intervista al Corriere della Sera– “Ora sono a Cracovia, sono partita in furgone da Lione dove ho raggiunto una coppia di amici francesi, Lou e Louis. Portiamo aiuti a Korczowa in Polonia dove ci aspettano quelli di Intersos. E forse poi andiamo anche a Medyka, dove c’è il campo profughi, vicino al confine con l’Ucraina. Documenterò con le mie foto questa onda grande di solidarietà umana“.
“Non ho la preparazione necessaria per andare su un teatro di guerra” -ha spiegato Tay- “Sarei matta a farlo, anche se là troverei degli autentici miti per me fotoreporter, da Emilio Morenatti a Lynsey Addario. Pagherei per fare loro da assistente, Ma non sono ancora pronta per la guerra”. La reporter ha ribadito il suo rispetto per i fotografi di guerra anche sul suo profilo Instagram, dove ha pubblicato una storia per chiarire la situazione: “Essere un fotoreporter di guerra è un mestiere che non si improvvisa e che si deve fare con serietà etica e molte attenzioni”.