Chi è Tommaso Cerno? L’ex direttore de L’Espresso è un senatore del Partito Democratico, eletto il 4 Marzo 2018. Tommaso Cerno si è fatto portavoce di diverse battaglie civili, ma è diventato famigerato per il suo record assenteista in Parlamento: conta solo 410 presenze su su 6.950 votazioni.
Chi è Tommaso Cerno, vita e carriera
Nato ad Udine il 28 Gennaio 1975, Tommaso Cerno ha radici slovene. La sua famiglia proviene dalle Valli del Torre, nel Friuli orientale. È inoltre imparentato alla lontana con Guglielmo Cerno, noto anche come Viljem Černo, un noto saggista e accademico della Slavia friulana. Si definisce un “omosessuale celibe”, ed è stato dirigente nazionale dell’Arcigay, nonché uno dei promotori del Gay Pride a Venezia. Noto giornalista, ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti in carriera, tra cui Premio Provincia di Lucca al Cronista dell’anno 2009 per il caso Englaro, e il Premio Pino Zac 2013 per la Satira di Forte dei Marmi.
Inizia la sua carriera da giornalista professionista nel 2004, presso Il Messaggero Veneto. Nel 2009 passa a L’Espresso, del quale diventa vice caporedattore dell’area Attualità. Nel 2014 torna a Il Messaggero Veneto nel ruolo di direttore. Tommaso Cerno si occupa di inchieste su diritti civili e discriminazioni, sul movimento No-Tav e sulla mancanza di controlli all’Aeroporto di Fiumicino. È stato spesso opinionista in trasmissioni televisive sulle reti Rai, La7, Sky e Mediaset. Nel 2015 fa la sua prima esperienza da conduttore televisivo con D-Day, un programma di approfondimento sulla Seconda Guerra Mondiale trasmesso su Rai 3. Nel 2016 ritorna a L’Espresso, del quale sarà direttore fino al 25 Ottobre 2017, quando diventa condirettore de La Repubblica insieme a Mario Calabresi. Si dimetterà solo tre mesi dopo per candidarsi con il Partito Democratico alle elezioni di Marzo 2018.
Oltre il giornalismo: la saggistica
Non solo giornalismo: Tommaso Cerno ha scritto anche diversi libri e saggi. Nel 2007 collabora con Antonello Caporale alla stesura del saggio Impuniti – Storia di un sistema incapace, sprecone e felice. Nel 2008 pubblica il saggio L’ingorgo, dove tratta la storia dell’autonomia del Friuli. Si da alla narrativa nel 2010, con il romanzo Affa Taffa e nel 2013 scrive Inferno – La Commedia del potere, una rielaborazione dell’Inferno dantesco che ha come protagonisti personaggi politici della Seconda Repubblica.
L’impegno politico: dal breve divorzio con il PD all’assenteismo
L’impegno politico di Tommaso Cerno comincia già nel 1995, quando a soli 20 anni si candida senza successo alle Elezioni Comunali di Udine. Nel 2018 ha invece successo: si candida al Senato per il Partito Democratico e si aggiudica il seggio nel collegio uninominale di Milano-Centro con il 41,25% dei voti.
Durante la sua permanenza in parlamento si fa portavoce di diverse battaglie civili con poco successo, ad eccezione del testo di riforma sull’eutanasia e sul rifiuto di trattamenti sperimentali, presentato nel 2018 insieme al senatore Gianni Pittella. L’esperienza in parlamento di Tommaso Cerno non può essere definita virtuosa. Dal 2018 è presente in solo 410 su 6950 votazioni, con pochissimi interventi e proposte a suo nome. Nel 2020 si separa dal Partito Democratico per unirsi al nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva. Tommaso Cerni, tuttavia, cambia idea all’ultimo e si unisce invece al Gruppo Misto del Senato. Nel 2021 vota per la fiducia del Governo Conte II, e si riunisce al PD.