Oriana Fallaci è stata una giornalista, scrittrice e partigiana italiana. Partecipò giovanissima alla Resistenza italiana e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale.
Chi era Oriana Fallaci
Oriana Fallaci, scrittrice e giornalista, era la figlia primogenita di Edoardo Fallaci, artigiano, di origini toscane e romagnole e di Tosca Cantini, casalinga di origini toscane e lontane origini catalane. In famiglia erano quattro sorelle: Oriana, Neera e Paola ed Elisabetta, l’ultima figlia adottata dalla famiglia Fallaci.
L’attivismo nella Resistenza con il padre
Il padre, iscritto fin da giovanissimo al PSI, fu un attivo antifascista che coinvolse la figlia, giovanissima, nella Resistenza. La giovane Oriana si unì così alle Brigate Giustizia e Libertà, formazioni partigiane del Partito d’Azione, vivendo in prima persona i drammi della guerra. Nel 1944, durante l’occupazione di Firenze da parte dei nazisti, il padre fu catturato e torturato a villa Triste dai fascisti e in seguito rilasciato, mentre la Fallaci fu impegnata come staffetta per trasportare munizioni da una parte all’altra dell’Arno. Per il suo attivismo durante la guerra ricevette, nel dopoguerra, un riconoscimento d’onore dell’Esercito Italiano.
Studi
Oriana Fallaci conseguì la maturità presso il Liceo Classico “Galileo”; Dopo un breve passaggio a Lettere, lasciò l’università per dedicarsi al giornalismo, esortata in particolare dallo zio Bruno Fallaci, egli stesso giornalista.
L’attività di giornalista e scrittrice
Oriana è stata inviata speciale dell’Europeo e collaboratrice giornalistica di alcuni dei maggiori quotidiani del mondo come Times, New York Times e Corriere della Sera. Come scrittrice, ha scritto diversi romanzi di successo come Penelope alla guerra, 1962; Lettera a un bambino mai nato, 1975; Un uomo, 1979; Insciallah, 1990, La rabbia e l’orgoglio, La forza della ragione.
L’amicizia con Pasolini
Oriana Fallaci è stata una grande amica di Pier Paolo Pasolini, con il quale ha avuto un rapporto di incontri e scontri. “Diventammo subito amici – aveva scritto ricordandolo – noi amici impossibili. “Io così dura e tu così dolce”. Proprio la morte brutale del poeta-regista fu un tema di riflessione per Fallaci, tanto che lei stessa non accettò la versione ufficiale dell’omicidio di Pasolini, il 2 novembre 1975 a Ostia, mettendosi in prima linea con una controinchiesta pubblicatasull’Europeo in cui sosteneva che l’assassino dell’autore di ‘Petrolio’ non fosse uno – l’allora minorenne Pino Pelosi su cui sono state fatte ricadere per lungo tempo tutte le colpe – ma più persone.