Chi era Quino, il fumettista argentino celebrato dal Doodle di Google: dalla sua matita nasce Mafalda. Scomparso nel 2020, le sue vignette umoristiche e taglienti hanno segnato un’epoca, Scopriamo insieme qualcosa in più sulla sua vita e carriera.
Chi era Quino: il Doodle di Google celebra il “papà” di Mafalda, vita e carriera
Nato a Mendoza il 17 luglio 1932, Quino, all’anagrafe Joaquín Salvador Lavado Tejón, era un celebre fumettista argentino, celebrato oggi dal Doodle di Google. È noto al grande pubblico soprattutto per essere il creatore dell’amata striscia Mafalda, con protagonista l’omonima bambina che, con la sua inarrestabile curiosità e irriverenza metteva in crisi gli adulti e criticava il mondo attorno a lei. Mafalda conquistò l’Argentina e il mondo con il suo umorismo pungente e sempre attuale, e ha avuto un enorme impatto culturale. Il personaggio di Quino è protagonista di tantissimi corti animati e di un lungometraggio nel 1982 e viene inoltre immortalata con tre statue, tra cui una a San Telmo, a Buenos Aires.
Per oltre dieci anni Quino ha dato una voce a Mafalda e alle sue domande scomode, dal 1962 al 1973, quando sentì di non avere nient’altro da dire. Lo spiegò ai microfoni de L’Espresso: “Ad un certo punto mi sono veramente stancato. Non ce la facevo più a dire tutto quello che non andava, a passare il mio tempo in un continuo atteggiamento di denuncia”.
Oltre Mafalda: premi, vita e morte del fumettista
Quino si trasferisce a Milano poco dopo aver chiuso la sua storica serie, in un periodo complicato per l’Argentina: “È coinciso con l’inizio di un periodo nero per l’Argentina: quello dei sequestri, delle sparizioni, della dittatura. Il regime militare ha rafforzato la censura. Anche volendo, non avrei mai potuto continuare”. Durante i suoi anni in Italia continua a dedicarsi al fumetto umoristico, guadagnandosi anche diversi premi letterali: nel 1977 vince Il Dattero d’oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera e nel 1978 vince invece la Palma d’Oro. Nel 2014 la Spagna gli conferisce il Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l’umanistica, mentre la Francia lo insigne con il titolo di Ufficiale della Legion d’onore. Nel corso della sua vita vive anche a Buenos Aires, Madrid e Parigi. Quino muore il 30 settembre 2020 nella sua città natale, colpito da un ictus all’età di 88 anni.