Chiara Ferragni: il Codacons chiede di intervenire per accertare se sia stata o meno pubblicità ingannevole sulla collezione Oreo del 2020. Dunque, continuano i problemi per l’influencer che deve fare i conti con diversi attacchi.
Chiara Ferragni, Codacons interviene su collezione Oreo
Nel 2020, Chiara Ferragni ha realizzato con Oreo una capsule collection – cioè una collezione formata da pochi capi coordinati – che ha preso il nome di “Capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo”. Su questa pubblicità il Codacons è intervenuto perché ritiene che potesse essere stata, ancora una volta, pubblicità ingannevole. Secondo il Codacons, queste iniziative non sarebbero mai state specificate o rese note, definendo il tutto “un connubio tra beneficenza e sponsorizzazioni a pagamento che, alla luce della sanzione dell’Antitrust per il caso Balocco, desta più di un sospetto”.
Anche lo scorso 8 gennaio, la bambola Trudi è stata portata all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica ed i legali dell’influencer avevano risposto così: “Chiara Ferragni ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.
Inviato esposto all’Antitrust
Dunque, è stato inviato un esposto: “L’Antitrust e le Procure della Repubblica dovranno indagare anche sull’operazione di beneficenza ‘Oreo’ che ha visto coinvolta Chiara Ferragni. […] Nei messaggi rivolti al pubblico si affermava che il 100% del ricavato delle vendite di tali abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il coronavirus”.
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