“Ho provato a scuoterlo, non respirava e l’ho messo nel giardino.” Sono queste le parole di Chiara Petrolini, 21 anni, ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario in relazione alla morte del primo dei due neonati, trovati sepolti nel giardino della sua casa a Traversetolo, in provincia di Parma. Le dichiarazioni emergono dall’interrogatorio del 10 settembre, dove Chiara ha descritto gli eventi riguardanti il primo parto, avvenuto presumibilmente nel maggio 2023.
La giovane ha raccontato di aver partorito di notte nella sua stanza e di aver reciso da sola il cordone ombelicale, lasciando sospettare che il bambino possa essere morto per emorragia. Come il fratello partorito e sepolto un anno dopo. Del quale ha detto: “Aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni”. Gli investigatori hanno rivelato anche i dialoghi intercettati con i genitori. Ignari della gravidanza e sconvolti dal ritrovamento dei due corpi. “Cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera”, le domande incalzanti dei genitori.
Chiara Petrolini, la ricostruzione delle indagini
Il caso ha sconvolto la comunità di Traversetolo, dove Chiara Petrolini è nota per aver frequentato l’università ed essersi occupata di volontariato. Le indagini, partite dal ritrovamento del corpo di un neonato nell’agosto 2024, hanno portato alla scoperta di un secondo neonato sepolto nel giardino di casa. Nato e morto circa un anno prima. Secondo la Procura di Parma, la ragazza avrebbe condotto entrambe le gravidanze in segreto, senza mai consultare un medico o recarsi in ospedale. Gli investigatori hanno inoltre trovato tracce delle sue ricerche online, tra cui “come partorire il secondo figlio”, indicando una possibile premeditazione.
In base ai risultati delle autopsie, il neonato trovato ad agosto sarebbe deceduto per dissanguamento. Mentre il primo, nato presumibilmente nel maggio 2023, potrebbe aver subito una sorte simile. La giovane, che si trova ai domiciliari, è indagata anche per soppressione di cadavere. La vicenda ha sollevato interrogativi su possibili segni di disagio psicologico non rilevati in precedenza. Alimentando la rabbia e l’incredulità nella comunità e richiedendo ulteriori approfondimenti da parte degli inquirenti.
La reazione della comunità e l’attesa per i funerali
Il sindaco di Traversetolo ha espresso il profondo dolore della comunità, che si è raccolta in segno di rispetto per i piccoli che non hanno mai avuto la possibilità di crescere. Nel frattempo, la Procura ha disposto la registrazione e i funerali dei neonati per dare loro una degna sepoltura, stabilendo che uno dei bambini sarà chiamato “Angelo”.