Ciao Darwin 2023, novità in arrivo per il pubblico in studio: ecco la Curva Arcobaleno. Il programma condotto da Paolo Bonolis tornerà a breve sul piccolo schermo con una nuova sezione della platea: “I tempi cambiano, un settore per far sentire la gente libera di far quel che vuole”.
Ciao Darwin 2023, pubblico diviso in uomini, donne e Curva Arcobaleno
Dopo il rinvio di questa primavera, il ritorno di Ciao Darwin 2023 è confermato per il prossimo autunno. Lo assicura il noto autore televisivo Marco Salvati, intervistato da Casa Pipol: “Mettiamo un punto a questa situazione: si fa! Ci sono delle riunioni in corso, siamo in rampa di lancio e l’ipotesi più accreditata è che lo vedremo nel primissimo autunno, quindi lo registriamo un po’ prima”. Nel corso dell’intervista, Salvati ha parlato anche di una delle novità introdotte nella nuova edizione: il pubblico sarà diviso in uomini, donne e un’apposita curva Arcobaleno. “Sono capo progetto quindi mi prendo qualche responsabilità.” -ha spiegato l’autore- “Noi solitamente in studio avevamo uno spicchio di pubblico uomini e uno spicchio di pubblico donne. Da quest’anno introduciamo un settore di pubblico Arcobaleno”.
Salvati: “I tempi cambiano, in Arcobaleno si sarà liberi di applaudire chiunque”
Salvati ha poi parlato in modo più approfondito dei motivi che hanno spinto la produzione a creare questo nuovo settore: “Ci siamo resi conto non solo dei tempi che cambiano, ma anche delle difficoltà del pubblico. Alcune persone nel loro settore non se la sentivano, alcuni uomini di applaudire altri uomini, e donne di applaudire altre donne. Nello stadio Arcobaleno chiunque può applaudire chiunque, libero di essere chi vuole e sereno nel fare quello che desidera. Una donna che vuole applaudire il bel corpo di una donna ora lo può fare. Lo stesso per un uomo che vuol farlo per il bel corpo di un uomo. Senza identificarsi in nessun orientamento specifico. Insomma, si applaude, si urla e si sbraita per chi si vuole senza schemi. Il voto è un po’ più reale. Ci siamo arrivati un po’ tardi a dire il vero, ma noi andiamo in onda ogni quattro anni un po’ come le Olimpiadi”.