E’ il brutto della guerra che combacia col bello della diretta.
Fa discutere sul web l’uscita del reporter italiano in Ucraina, Claudio Locatelli, che nel bel mezzo di una diretta social ha avuto una reazione – scomposta, per quanto più che comprensibile – per lo spavento in seguito a un’improvvisa esplosione. Non contento, dopo lo spavento iniziale, in piena trance giornalistica, il reporter ripete l’espressione blasfema.
Locatelli si trova da giorni in Ucraina, per testimoniare la guerra, scoppiata lo scorso 24 febbraio.
Sulla sua pagina Instagram si definisce: “Reporter dai fronti di guerra, dei conflitti e della realtà. Un impegno verso il mondo che non si limita al giornalismo andando oltre l’informazione“.
Chi è Claudio Locatelli
Nato a Bergamo, 34 anni fa, Claudio Locatelli è uno dei giornalisti col maggior seguito sui social, dove è noto come “Il giornalista combattente”. Freelance specializzato in questioni internazionali ed appassionato di psicologia del terrorismo, negli anni ha immortalto sul campo l’avanzata dell’ISIS, guerra in Siria e l’Afghanistan dei talebani. Ha anche coperto avvenimenti italiani, come il terremoto ad Amatrice, in Emilia e l’alluvione nel Veneto. Ha scritto il libro “Nessuna resa”, vincendo per ben tre volte alla selezione dell’European Youth Press.
Si considera un media–attivista, che cerca di influenzare il mondo su una serie di tematiche spesso ignorate. Come ha spiegato in alcune interviste, la guerra è molto più vicina di quel che pensiamo. Non si trattava più di documentare e prestare un semplice aiuto. Il giornalista combattente ha scelto di non restare più a guardare, nonostante non avesse alcun tipo di preparazione militare: si è armato di fucile. Dopo aver seguito un periodo di formazione si è arruolato nelle milizie curde che hanno combattuto contro lo Stato islamico.
I suoi lavori estremi hanno catturato l’attenzione dei social e dei media mainstream, come testimoniano i collegamenti televisivi dal fronte su La7. Sperando che questo scivolone non comprometta il suo percorso di media-attivismo.