Click day 2023 per il decreto flussi: sono previsti per l’occasione migliaia di extracomunitari che risponderanno all’offerta, viste le richieste soprattutto nel settore dell’agricoltura e in quello turistico.
Click day 2023 per il decreto flussi: cos’è e cosa prevede
Il 27 marzo 2023 arriva il click day per il decreto flussi. Per l’occasione sono previsti in Italia degli 82.705 lavoratori extracomunitari. Dei nuovi ingressi, oltre la metà (44.000, contro i 42.000 dello scorso anno) rappresentano le quote per il lavoro stagionale attese principalmente nelle aziende agricole, oltre che nel settore turistico alberghiero. Nelle campagne sarebbero necessari “almeno centomila giovani”, rileva il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “È una necessità – prosegue – da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge”.
L’annuncio di Coldiretti
Arriva anche l‘annuncio ufficiale da parte di Coldiretti: “scatta il ‘Click day’ per l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) di programmazione transitoria dei flussi che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente”. E’ quanto annuncia la Coldiretti, che aggiunge: “Le quote per lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione”.
“La vera ed importante novità di questo decreto – sottolinea Condiretti – è la riconferma del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti e resa strutturale con il recente decreto legge 20/2023. Le richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, che avranno priorità sulla generalità delle istanze, saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali stesse che assumono anche l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori, di fatto accelerando l’intero iter della procedura d’ingresso”. “Il nuovo decreto – precisa ancora la Coldiretti – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per più tempestivo rilascio del visto di ingresso”.
“Potranno accedervi – prosegue – pensionati, studenti, disoccupati, percettori di naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato”.
“I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – conclude Coldiretti – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma cresce anche la presenza di stranieri alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana”.
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